Il ‘Dow 18mila’ non è proprio il ‘Dow 36mila’ di cui si favoleggiava ai tempi dell’euforia da dot.com, ormai quindici anni fa. Ma è più solido di quell’illusione, perché ha dietro una economia che cresce a ritmo sostenuto (la revisione della crescita del Pil Usa nel terzo trimestre ha portato il passo al 5%) e profitti record.
I mercati asiatici si sono accodati e l’indice MSCI Asia Pacific sta crescendo, verso la fine della giornata, dello 0,6%. Uno yen che si mantiene sopra quota 120 contro dollaro aiuta la Borsa giapponese, che sale dell’1% circa. A Shanghai invece l’euforia degli ultimi tempi – l’indice CSI300 è salito di più del 20% negli ultimi 30 giorni – ha ceduto il posto a una correzione: è bastata la notizia di una caduta nell’apertura di nuovi conti di trading in borsa per portare l’indice a un ribasso di più del 2%.
L’euro rimane sotto quota 1,22 e l’oro non è cambiato di molto dai livelli di ieri: segna 1178 $/oncia. Anche il greggio è all’incirca sugli stessi livelli: 56,6 $/b il WTI e 61,1 il Brent.
Positivi (+0,2%) i futures su Dow Jones e S&P500.
Allegati: L’articolo di Bloomberg