Se il prezzo del petrolio rimarrà a 60 dollari al barile fino alla fine del 2017, il Prodotto interno lordo della Russia registrerà una contrazione compresa tra -4,5% e -4,7% nel 2015. Lo scrive la Banca centrale russa nel suo ultimo rapporto di politica monetaria, aggiungendo che, secondo le previsioni, nel 2016 il calo del Pil si assesterà tra -0,9% e -1,1%, mentre per il 2017 è atteso un rimbalzo compreso tra +5,6% e +5,8%.
In precedenza, l’istituto centrale aveva alzato il tasso di sconto al 17% dal 10,5% fissato cinque giorni fa. La decisione, presa quando a Mosca era l’una di notte, rappresenta il disperato tentativo di frenare “l’inflazione e la svalutazione” dopo una giornata drammatica, la peggiore dal 1998, in cui il rublo, già sotto del 40% sul dollaro da gennaio, ha perduto ieri un atro 10% del valore.