Cala ancora l’inflazione cinese, che nel mese di novembre scivola all’1,4% tendenziale, lanciando così un nuovo segnale del rallentamento in atto nell’economia del Dragone. Il dato, inferiore rispetto alle stime degli analisti, è il più basso da cinque anni a questa parte. Rispetto al mese precedente il calo è stato dello 0,2%.
In flessione anche i prezzi alla produzione, che hanno subito una diminuzione del 2,7% su anno e dello 0,5% su mese. E’ possibile che ciò comporti un uletriore ribasso sui prezzi al consumo, mentre lo spettro deflazione ha già spinto la Banca centrale a tagliare i tassi d’interesse.
Un’altra delle possibili mosse dell’autorità cinesi è l’allentamento delle riserve richieste alle banche, con conseguente rilancio del credito, per un’iniezione di liquidità stimata in 383 miliardi di dollari. Una prospettiva che ha scaldato i mercati: la Borsa di Shangai, infatti, La prospettiva di un allentamento del credito ha messo il turbo alla borsa di Shanghai, che rimbalza di quasi tre punti percentuali dopo il tonfo di ieri.