L’ennesimo record di Wall Street – almeno per quanto riguarda il Dow Jones – ha confortato i mercati asiatici. L’economia americana si conferma come la locomotiva del mondo, e il dollaro sfonda quota 119 contro yen (119,3) e guadagna sull’euro, che scende a 1,237.
L’avanzata del biglietto verde è generale, specie contro il dollaro australiano (ha deluso l’andamento del Pil antipoideo). I dati americani di ieri sono stati positivi, sia per le spese in costruzioni che per le vendite di auto. E hanno tenuto bene, in Giappone e in Cina, anche gli indici PMI nel settore dei servizi.
Il Nikkei vede all’orizzonte quota 18mila, e guadagna lo 0,4%, dopo aver toccato un massimo in corso di seduta a 17881. Ma è la borsa cinese a registrare un altro passo in avanti dell’1,8%, dopo aver superato nell’intra-day quota 3mila (indice Shanghai-Shenzhen CSI 300).
Il petrolio WTI segna 67.4 $/b – la sensazione è che la recente caduta dopo la decisione dei sauditi di non ridurre la produzione sia stata eccessiva. L’oro riagguanta quota 1200, ma non si sa quanto durerà. I futures azionari su Dow Jones e S&P500 sono stabili.