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Petrolio e tassi in discesa, Apple superstar e per i Bot in vista un’asta da record

Petrolio ai minimi ma non si esclude un accordo in extremis all’Opec sui tagli alla produzione – Tassi in calo e oggi l’asta dei Bot punta al record dei rendimenti più bassi – Apple superstar: scavalca il tetto dei 700 miliardi di capitalizzazione – Le banche pensano più alle mosse della Bce che agli scioperi – Mediaset smentisce: Tiscali non ci interessa

Petrolio e tassi in discesa, Apple superstar e per i Bot in vista un’asta da record

Pur nella stagione dei record Apple (+0,9%) non cessa di stupire. La Mela ha infranto ieri il tetto dei 700 miliardi di capitalizzazione, un traguardo mai raggiunto da nessun’altra società al mondo. Il titolo vale da solo più dell’intera Borsa di Mosca, Singapore e di Piazza Affari.

Cresce il distacco sull’inseguitore: Exxon, scivolato per effetto della crisi del petrolio a 405 miliardi di dollari, 43 miliardi in meno dei prezzi di metà anno. 

Proprio il calo del greggio alla vigilia del vertice Opec è al centro dell’attenzione dei mercati: le quotazioni sono scese a nuovi minimi (73,85 dollari al barile) dopo il fallimento dell’incontro tra Arabia Saudita, Russia, Messico e Venezuela per trovare un accordo sui tagli alla produzione. Secondo The Wall Street Journal resta però possibile un’intesa dell’ultim’ora.

CINA AI MASSIMI, WALL STREET SI CONCEDE UNA PAUSA 

Indici per lo più positivi in Asia-Pacific sotto la spinta della svalutazione del dollaro australiano e, soprattutto, della scommessa su nuove misure anti-recessione in Cina per contrastare la caduta dell’immobiliare: la Borsa di Shanghai +0,8% sale ai massimi da tre anni. Più ferma Hong Kong: la polizia sta rimuovendo le barricate nell’area del Business district. Tokyo -0,1%.

Contrastati i mercati Usa: Dow Jones -0,02%, S&P -0,12%, Nasdaq +0.07%. Al dato sorprendente sulla crescita del Pil americano del terzo trimestre, salito del 3,9%, ben oltre le previsioni che indicavano +3,3%, si è arrivata la doccia fredda dell’indice del Conference Board sulla fiducia dei consumatori, sceso a novembre a 88,7 da 94,5, contro le previsioni che lo indicavano a 96: una doccia fredda alla vigilia del Black Friday, data d’avvio delle vendite di Natale. Domani Wall Street sarà chiusa, venerdì la seduta terminerà alle 12. 

DRAGHI SPINGE L’EUROPA, MILANO +0,4% 

L’effetto Draghi continua a spingere i mercati europei. Ma nel finale i listini hanno parzialmente corretto dopo il dato deludente sulla fiducia dei consumatori americani. Francoforte è salita dello 0,77%, Parigi dello 0,32%, Madrid dello 0,54%. Fuori dall’area euro Londra + 0,02%. A Milano l’indice FtseMib ha chiuso la seduta con un rialzo dello 0,4%.

BTP AI MASSIMI. OGGI L’ASTA BOT

Alla vigilia delle aste di fine mese il Btp ha toccato un nuovo record storico: il rendimento del decennale è sceso al 2,12%. Lo spread Btp/Bund è sceso a quota 138 bp. Oggi il Tesoro offrirà all’asta 6 miliardi di Bot a 6 mesi contro 7,15 miliardi in scadenza. Sul mercato grigio il titolo è stato scambiato ieri ad un tasso pari a 0,285%, ai minimi da settembre ed in forte calo rispetto ad ottobre (0,379%).

Domani toccherà ai titoli a medio-lungo termine: saranno offerti tra 5,5 e 7 miliardi di Btp a 5 e 10 anni, l’ultima emissione con regolamento nel 2014. Madrid ha collocato ieri titoli di Stato a 3 e a 5 anni per 4,11 miliardi.

Il Portogallo offre stamane un buyback di tre emissioni di bond in scadenza il prossimo anno e nel 2016 per scambiarle con emissioni di debito più lunghe al 2021 e 2023. 

AVANZA INTESA, ARIA DI SCIOPERI ALLO SPORTELLO 

Giornata all’insegna degli acquisti per il settore bancario, per niente turbato dalle crescenti tensioni sindacali. I sindacati bancari hanno infatti rotto le trattative con Abi sul rinnovo del contratto di categoria, già prorogato sino al 31 dicembre prossimo, e si preparano a proclamare uno sciopero che dovrebbe svolgersi a gennaio.

Conta di più però l’attesa delle decisioni della prossima riunione della Bce, fissata per l’inizio di dicembre. L’indice settoriale italiano avanza così dell’1%, poco più del paniere europeo.

Intesa , sull’onda dei progetti di espansione internazionale, è salita dell’1,7%, Unicredit +0,2%, Ubi +1,9%, Pop. Emilia +2,2%. In controtendenza Monte Paschi, che chiude a -0,6%. Fuori dal Ftse Mib si segnala il balzo di oltre il 7% di Banca Etruria.

MEDIASET SMENTISCE: TISCALI NON C’INTERESSA

Invariata Telecom Italia, dopo il tonfo di lunedì. L’ad Marco Patuano ha ribadito che per finanziare l’eventuale integrazione in Brasile con Oi non c’è allo studio “in questo momento” un aumento di capitale né per Telecom Italia né per Tim Brasil. E’ quanto ha chiarito oggi l’ad, precisando inoltre che il gruppo ha fatto la sua dichiarazione di interesse a F2i per l’acquisto della quota di controllo in Metroweb, poi sarà quest’ultima a definire i tempi e i suoi obiettivi.

In grande evidenza Mediaset (+2%), ieri collegata allo strano ma prepotente balzo di Tiscali +5,2% che va ad aggiungersi al +31% della vigilia. I rumors di ieri davano per certo l’interesse del Biscione ad aggregare il provider fondato da Renato Soru in Premium.

Secca in serata la smentita della società del gruppo Fininvest: “In merito a indiscrezioni di stampa che associano Mediaset alle recenti performance borsistiche del titolo Tiscali, la società smentisce qualsiasi interesse specifico nei confronti dell’operatore”. La nota si conclude rivelando che Mediaset “ha avviato una valutazione delle offerte tecnologiche di tutte le compagnie telefoniche operative in Italia al fine di individuare eventuali collaborazioni per gli innovativi abbonamenti integrati pay tv-broadband già annunciati da Mediaset Premium”.

ENI FA SHOPPING IN GHANA, ASPETTANDO L’OPEC

Seduta volatile per Eni, che ha cambiato più volte direzione sotto la pressione delle quotazioni del greggio per chiudere in ribasso dello 0,4% a 17,14 euro. La compagnia petrolifera ha annunciato ieri un accordo con il governo del Ghana da 6 miliardi di dollari per consentire a Eni Exploration di avviare i lavori nel blocco Offshore Cape Three Points e schierare una terza unità galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico (Fpso). In calo anche Tenaris (-0,9%) e Saipem (-0,3%). Seduta positiva per Enel (+1,2%) che ha esercitato la greenshoe per Endesa: il collocamento è così salito al 21,92% per un corrispettivo di 1,32 miliardi di euro. 

SALE STM, IMPREGILO AVANZA IN TURCHIA

Tra i titoli industriali si è messa in evidenza StM (+1,5%). Poco mosse Fca, Pirelli e Finmeccanica. Scende Cnh Industrial (-1,1%). Denaro su Salini Impregilo (+2,1%) che si è aggiudicata un contratto da 260 milioni di euro per la realizzazione delle opere civili relative al principale impianto idroelettrico nella parte sud-est della Turchia.

La partnership con Kinexia (+2,1%) nella filiera dei servizi sostenibili per energia e ambiente spinge al rialzo Biancamano che sale dell’11,4%. Balzo a due cifre (+12,7%) anche per Damiani. Prese di beneficio infine su Wdf (-1,3%).

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