La definizione è “giacenza media giornaliera dei conti correnti bancari” e ha rischiato di trasformarsi in un incredibile grattacapo burocratico. Il suo importo, infatti, dovrà essere calcolato per compilare il nuovo Indicatore della situazione economica equivalente (Isee), strumento utilizzato per determinare il grado di benessere dei cittadini e stabilire così la somma dovuta per tasse universitarie e servizi sociali di vario genere.
La nuova voce da inserire nel riccometro che entrerà in vigore dal primo gennaio 2015 richiede delle operazioni piuttosto complesse, ma niente paura, c’è una buona notizia: il dato potrà esser richiesto direttamente allo sportello bancario o all’ufficio postale. La facilitazione è frutto di un accordo fra Abi, Poste Italiane e ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
L’introduzione del concetto di giacenza media non va certamente in direzione della semplificazione burocratica, tuttavia il nuovo dato dovrebbe garantire maggiore affidabilità all’Isee: essendo molto più indicativo del saldo bancario relativo soltanto al periodo finale dell’anno, renderà più difficile la falsificazione dell’Isee, un raggiro con cui ogni anno migliaia di cittadini godono di agevolazioni senza averne diritto e sottraendo risorse ai più svantaggiati.