A ottobre le vendite in Europa di Fiat Chrysler Automobiles sono cresciute dell’8,4% su base annua, sfiorando le 64mila immatricolazioni, mentre la quota di mercato del gruppo è salita dal 5,8% al 6%. I risultati di Fca sono superiori a quelli della media del mercato europeo, che nello stesso mese, stando ai dati diffusi oggi da Acea, ha registrato un incremento delle vendite pari al 6,2% su anno, a 1,11 milioni di unità.
Dall’inizio del 2014 Fca ha immatricolato 640 mila auto in Europa, con un aumento del 3,2%. A ottobre si è distinta ancora una volta la performance del marchio Jeep, che ha fatto segnare un balzo del 79%.
In sci a questi numeri, a metà mattina il titolo in Borsa di Fca guadagna l’1,8%, superando la quota psicologica dei 10 euro per azione (a 10,16).
“Ottobre decisamente positivo per Fca”, scrive il gruppo in una nota, sottolineando di aver registrato una crescita “in tutti i principali mercati europei: +5,9% in Italia, +19,5% in Germania, +2,2% in Francia, +11,9% in Gran Bretagna e +27,1% in Spagna”.
Per il marchio Fiat, a ottobre, le vendite sono aumentate del 5,3%, mentre per Lancia/Chrysler l’incremento è stato del 3,9% e per Alfa Romeo del 4%. I marchi di lusso hanno messo a segno un balzo del 106% a ottobre e del 104% nei primi 10 mesi dell’anno.
In generale, fra gennaio e ottobre il mercato europeo dell’auto ha registrato vendite oltre quota 11 milioni di vetture, con una crescita del 5,9%.
A ottobre, tra i principali mercati del continente, solo in Francia le immatricolazioni hanno evidenziato una flessione (-3,8%). La Gran Bretagna ha confermato il trend di forte crescita con un +14%. Anche la Spagna ha mantenuto una crescita a due cifre con 76 mila immatricolazioni (+26,1%), che portano il consuntivo da inizio anno a 606 mila auto (+18%). Consolida l’aumento anche la Germania, con un +3,7% a ottobre e un +3% nei primi 10 mesi dell’anno.
“Per il mercato europeo – ha commentato il presidente dell’Associazione nazionale fra le industrie automobilistiche, Roberto Vavassori – si prevede una chiusura d’anno attorno ai 13 milioni di unità, pari a circa il 4,9% in più rispetto al 2013, primo segno positivo dopo quattro anni consecutivi (2010-2013) in calo. Anche l’Italia, dopo 6 anni (2008-2013) con il segno meno, invertirà il trend a fine 2014, con un incremento delle immatricolazioni tra il 3,6% e il 4%, per un totale di circa 1.356.000 unità. Un segnale di moderata ripresa da incoraggiare con interventi di rilancio della domanda, in primis una seria riforma della fiscalità che opprime privati e imprese, anche al fine di rinnovare un parco circolante dall`età media sempre più elevata: 9,5 anni a fine 2013, contro i 7,5 di fine 2003″.