Tappa intermedia nel “Giro d’Italia” che porta allo scudetto. Ma non per questo scontata, come mai del resto nel nostro campionato. La Juventus riceverà il Parma allo Stadium (ore 15), la Roma risponderà all’Olimpico contro il Torino (ore 20.45). Sulla carta impegni abbastanza agevoli anche se, come spesso capitato in passato, le partite post Champions possono presentare insidie inaspettate. “Sarà un match difficile sia sul piano fisico che su quello mentale – ha confermato Massimiliano Allegri. – Noi arriviamo da un impegno europeo molto duro, loro invece hanno avuto tutta la settimana per prepararsi. E poi hanno battuto l’Inter e possono contare su un giocatore come Cassano”. Tutto vero, però la Signora è ben altra cosa, anche al netto di infortuni e squalifiche che la stanno, se non indebolendo, quantomeno infastidendo. Oggi il tecnico bianconero dovrà fare a meno di Vidal (squalificato), Pirlo e Asamoah (infortunati), oltre che dei lungodegenti Caceres, Barzagli ed Evra. Le assenze però non freneranno la metamorfosi della sua Juve, ormai sul punto di passare stabilmente al 4-3-1-2 inaugurato in coppa. “Martedì abbiamo ripreso un discorso che avevamo iniziato quest’estate – ha spiegato Allegri. – Poi, per vari motivi, avevo preferito continuare con il vecchio sistema di gioco, anche se con uno sviluppo diverso. Ora cercheremo di cambiare per provare qualcosa di diverso, sia perché i miei giocatori hanno le qualità per farlo sia perché gli stessi potranno trovare nuovi stimoli”. Difficile però si possa vedere il supertridente Tevez-Morata-Llorente dall’inizio: il tecnico ci ha pensato a lungo e sembra orientato a non rischiare il tutto per tutto. L’assenza di Pirlo (contusione muscolare alla coscia) verrà colmata da Marchisio con Pogba e Romulo (al debutto da titolare) ai lati, quella di Vidal da Pereyra, promosso trequartista alle spalle di Tevez e Llorente. Anche in difesa ci sarà una novità: si tratta di Padoin, che ha vinto il ballottaggio con Ogbonna per il ruolo di terzino sinistro. Donadoni, rinfrancato dalla vittoria sull’Inter della scorsa settimana, tenterà la missione impossibile con un 3-5-2 a trazione posteriore, nel quale Cassano e Belfodil dovranno provare a impensierire la capolista.
Nessun tema tattico particolare invece dalle parti di Trigoria, solo la voglia di cancellare le ultime prestazioni e ritrovare la vittoria. Dopo le sconfitte con Napoli e Bayern l’ambiente è piuttosto preoccupato e un passo falso contro il Torino potrebbe davvero abbatterlo. “Siamo secondi in campionato a soli tre punti dalla Juve, stiamo bene e caricatissimi – l’arringa di Rudi Garcia. – Dobbiamo tornare a giocare da Roma, con aggressività ed entusiasmo. Serve un gol in più del Toro per vincere, questo dev’essere il nostro atteggiamento. Da inizio stagione vedo la squadra sulla stessa strada dell’anno scorso, non abbiamo cambiato di una virgola le nostre convinzioni”. Insomma, il tecnico giallorosso crede fermamente allo scudetto, peraltro da lui promesso un paio di settimane fa. Allora forse non immaginava che sarebbero arrivate delusioni in serie, ora però la Roma vuole voltare pagina. Di fronte si troverà un Torino in ebollizione dopo la sconfitta di Helsinki, che ha minato non poco un ambiente fin qui piuttosto compatto. Ventura, delusissimo dalla prestazione dei suoi, ha avuto un duro confronto con Cairo e il ds Petrachi, nel quale ha addirittura minacciato le dimissioni. Il caso è immediatamente rientrato ma questo la dice lunga su quale sia lo spirito con cui i granata si presenteranno nella Capitale. Ad ogni modo la Roma resta favorita, nonostante il lungo elenco di infortunati che, per la prima volta in stagione, non vedrà Kevin Strootman, di nuovo fra i convocati dopo 8 mesi. Garcia riproporrà De Sanctis, Pjanic, Totti e Gervinho dal primo minuto, gli ultimi due affiancati da Ljajic, preferito all’acciaccato (ma comunque disponibile) Florenzi. Ventura proverà a riscattare la delusione europea affidandosi a Quagliarella, unica punta della squadra seppur con El Kaddouri a supporto.