Che cosa diranno il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ai banchieri scossi dai risultati, in parte inattesi, degli stress test dell’Eba e della Bce e alle Fondazioni bancarie infuriate per l’aumento delle tasse previsto dalla Legge di Stabilità? Lo sapremo fra qualche ora quando si aprirà la celebrazione della novantesima Giornata del Risparmio nel bellissimo salone del Palazzo della Cancelleria (quello della Sacra Rota) nel cuore di Roma.
Dopo l’intervento del presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti, che non mancherà di manifestare il dissenso delle Fondazioni e dopo quello del presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, che non mancherà di far valere timori e attese delle banche italiane, toccherà a Visco e a Padoan. Nè l’uno nè l’altro hanno davanti un compito facile.
Visco dovrà spiegare come mai, malgrado le rassicurazioni della vigilia, le banche italiane sono uscite peggio delle banche tedesche malgrado non abbiano in pancia tutti i derivati degli istituti di credito che operano in Germania. E dovrà chiarire anche come e perché i criteri dell’Eba e della Bce suonino contradditori e penalizzanti per le banche italiane.
Padoan dovrà invece spiegare la logica della Legge di Stabilità e quella della politica economica del Governo che non guarda in faccia a nessuno e che stavolta non ha certamente fatto sconti alle Fondazioni bancarie.