Per il popolo delle piccole partite Iva italiane è in arrivo una rivoluzione. La legge di stabilità 2015 introduce un nuovo regime forfettario che sostituisce i precedenti “minimi” e sarà applicabile soltanto alle persone fisiche, non alle società. Novità importanti riguardano anche i metodi di calcolo e il regime previsto per i nuovi imprenditori. Di seguito analizziamo le principali innovazioni introdotte dalla manovra, ricordando però che il testo deve ancora passare al vaglio del Parlamento.
1) QUALE ALIQUOTA PER L’IMPOSTA SOSTITUTIVA?
L’aliquota dell‘imposta sostitutiva sale dal 5 al 15% e sostituisce Iva, Irap, Irpef e addizionali.
2) CHI NE POTRA’ BENEFICIARE?
Il nuovo forfait è riservato alle persone fisiche (restano escluse tutte le società e le associazioni fra professionisti), che devono soddisfare due requisiti in riferimento al precedente periodo d’imposta:
– spese complessive non superiori a 5mila euro lordi per lavoratori dipendenti, parasubordinati e associati in partecipazioni (dal computo restano esclusi i compensi corrisposti in via occasionale per attività commerciali o professionali non esercitate abitualmente);
– spese non superiori ai 20mila euro per stock di beni strumentali (quelli usati in modo promiscuo si calcolano al 50%).
3) QUALI REGIMI VENGONO SOPPRESSI?
La legge di Stabilità prevede l’abrogazione di tre regimi:
– il regime delle nuove iniziative produttive;
– il regime fiscale di vantaggio;
– il regime contabile agevolato.
Dal 2015 nessun contribuente potrà iniziare a usufruire di uno di questi regimi, ma chi nel 2014 si trovava nel regime fiscale di vantaggio potrà scegliere di continuare ad avvalersene fino alla scadenza, cioè fino alla fine dei cinque anni o al compimento del 35esimo anno d’età. Negli altri due casi, dall’anno prossimo chi è in possesso dei requisiti transita direttamente nel regime forfettario.
4) ESISTE ANCORA IL LIMITE DEI 5 ANNI SOTTO I 35 ANNI DI ETA’?
No. Per il nuovo regime forfettario non esiste più alcun limite temporale.
5) COME SI CALCOLA IL REDDITO IMPONIBILE?
Il reddito imponibile cui applicare l’aliquota del 15% si calcola applicando un coefficiente al fatturato. Ad ogni categoria professionale è attribuito un diverso coefficiente e un diverso tetto massimo di fatturato:
– professionisti: fatturato massimo 15mila euro, coefficiente 78%;
– artigiani e imprese non alimentari: fatturato massimo 20mila euro, coefficiente 67%;
– commercianti (ingrosso e dettaglio): fatturato massimo 40mila euro, coefficiente 40%;
– ambulanti di alimentari e bevande: fatturato massimo 30mila euro, coefficiente 40%;
– ambulante di altri prodotti: fatturato massimo 20mila euro, coefficiente 54%;
– alberghi e ristoranti: fatturato massimo 40mila euro, coefficiente 40%.
6) QUALI SEMPLIFICAZIONI FISCALI COMPORTA IL REGIME FORFETTARIO?
Chi aderisce al regime forfettario rimane soggetto al controllo del redditometro, ma non è più tenuto a soddisfare gli obblighi di registrazione e scritture contabili ai fini delle imposte indirette. Si è perciò esentati dagli adempimenti dichiarativi ai fini Irap e non si è più soggetti ad accertamenti con gli studi di settore.
7) COME SI PAGA L’IMPOSTA SOSTITUTIVA?
La manovra prevede che il pagamento sia effettuato con termini e modalità analoghi a quelli dell’Irpef. Il versamento si effettua quindi entro il 16 giugno, oppure entro il 16 luglio con un aggravio dello 0,4%.
8) COSA CAMBIA PER I NUOVI IMPRENDITORI?
Come detto al punto 3, dal 2015 i nuovi imprenditori non potranno più avvalersi del regime delle nuove iniziative produttive, che viene abrogato, e chi nel 2014 è in quel regime passa automaticamente al nuovo forfait, se ne ha i requisiti. Per le startup, inoltre, il reddito imponibile è ridotto di un terzo.
9) QUALI SCELTE POSSIBILI PER I VERSAMENTI PREVIDENZIALI?
Solo chi svolge attività d’impresa (sono quindi esclusi i professionisti) potrà calcolare i contributi da versare sullo stesso reddito imponibile per il regime forfettario. Ciò implica il superamento del sistema dei “minimali” per gli iscritti alla gestione artigiani e commercianti presso l’Inps, che potranno scegliere di non calcolare più i contributi sui redditi minimi, ovvero le soglie su cui finora i versamenti sono sempre stati dovuti, anche nel caso in cui il reddito effettivo fosse ancora inferiore.
10) A CHI CONVIENE IL NUOVO REGIME FORFETTARIO?
Non a tutti. La convenienza deve essere valutata caso per caso, perché dipende da vari fattori: la categoria professionale di appartenenza (con relativo coefficiente e tetto di fatturato), i costi di gestione e le spese contributive (che non hanno più alcuna rilevanza nel calcolo del reddito imponibile), la possibilità di usufruire o meno dell’ulteriore taglio previsto per le startup.