Tasse quadriplicate in cinque anni, le fondazioni bancarie lanciano l’allarme. Tra il 2011 e il 2014, dichiara l’Acri (Associazione di Fondazioni e Casse Risparmio) si è passati da 100 milioni complessivamente versati al fisco a 340 milioni. Con la nuova legge di Stabilità si arriverà a 360 milioni nel 2015.
Questo è il risultato, fa rilevare l’associazione, dell’effetto combinato dell’aumento degli oneri sui rendimenti derivanti dagli investimenti finanziari – passati dal 12,5% al 20% nel 2012 e poi al 26% nel luglio 2014 – e l’ulteriore aggravio sulle rendite finanziarie che emerge dalle bozze della legge di stabilità.
“Una progressione esponenziale, attuata a ritmi quasi vertiginosi – protesta Giuseppe Guzzetti, presidente Acri – che metterà senz’altro in difficoltà tutte quelle organizzazioni del volontariato, del privato sociale e gli stessi enti territoriali, che vedranno decurtate le loro risorse, perché ogni centesimo in più di tasse a carico delle Fondazioni è un centesimo in meno da dare a chi è al servizio del bene comune”.
L’Acri ricorda che le Fondazioni bancarie sono soggetti non profit, che svolgono attività filantropica in sostegno al welfare, all’integrazione sociale e culturale dei territori.