Condividi

Bonus bebè, braccio di ferro sul tetto a 90mila euro

Il Tesoro vuole agganciare il beneficio a un reddito più basso: in una bozza della manovra si parla di 30mila euro in base al valore Isee – Il ministro Lorenzin ha confermato però il tetto a 90mila euro – Per chi sfora, gli 80 euro arriveranno solo dal terzo figlio in poi – L’assegno sarà di 900 euro l’anno.

Bonus bebè, braccio di ferro sul tetto a 90mila euro

Il bonus bebè annunciato domenica da Matteo Renzi ha innescato un braccio di ferro fra Palazzo Chigi e il Tesoro sulla platea a cui destinare l’aiuto. Alla fine sembra aver prevalso l’idea originaria lanciata dal Premier nel salotto di Barbara D’Urso, che prevede di destinare dal 2015 un aiuto triennale di 80 euro al mese per ogni figlio a tutte le neomamme, purché il reddito familiare non superi i 90mila euro lordi l’anno.  

Questa impostazione rischia di generare alcuni paradossi. Un nucleo che può contare su entrate mensili nette di 3.500/4mila euro, ad esempio, otterrebbe lo stesso bonus bebè di una neomamma incapiente, che peraltro – guadagnando meno di 8mila euro lordi l’anno – non paga l’Irpef e quindi è già esclusa dall’altro bonus di 80 euro varato dal governo la scorsa primavera. D’altra parte, i più avvantaggiati sarebbero proprio i destinatari del bonus Irpef (ovvero i contribuenti con un reddito fra gli 8mila e i 26mila euro lordi annui), perché potrebbero cumulare gli 80 euro in più già ottenuti in busta paga con quelli garantiti dal bonus bebè.

Per ridurre questi squilibri e limitare il peso della misura sui conti pubblici (500 milioni nel 2015, un miliardo nel 2016 e 1,5 miliardi per ogni anno dal 2017 in poi) i tecnici del ministero dell’Economia avrebbero voluto abbassare il tetto di 90mila euro, considerato troppo alto.

In una bozza della legge di Stabilità circolata ieri, in effetti, si leggeva un limite di reddito molto diverso: 30mila euro annui, per giunta calcolati in base al valore dell’Isee, che fotografa la situazione economica complessiva della famiglia, tenendo conto anche di risparmi e proprietà immobiliari. Con questo parametro i beneficiari del bonus bebè sarebbero più o meno gli stessi che già ricevono il bonus Irpef (fatta salva la differenza sugli incapienti, inclusi nel primo benefit ed esclusi dal secondo).  

Ieri sera, però, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha confermato che l’impostazione del Tesoro coincide con quella annunciata da Renzi: chi avrà uno o due figli incasserà per tre anni 80 euro al mese (un bonus per ogni figlio), purché non guadagni più di 90mila euro. Non solo, Lorenzin è andata anche oltre, precisando che le famiglie con reddito superiore al limite massimo otterranno il bonus dal terzo figlio in poi e che in futuro l’aiuto potrebbe essere allungato da tre a cinque anni. 

Sempre secondo il testo circolato ieri, il bonus bebè varrà per i bambini nati o adottati da cittadini italiani, comunitari e extra comunitari residenti nel nostro Paese o con permesso di soggiorno. A erogarlo sarà l’Inps, che pagherà in un’unica soluzione una cifra non inferiore ai 900 l’anno. 

Commenta