La Cisl lancia l’allarme. “Le voci, quelle vere” sul piano industriale di Poste Italiane che l’amministratore delegato Francesco Caio sta preparando, indicano “17-20mila esuberi”. Lo ha affermato Mario Petitto, segretario della Cisl Slp al consiglio generale del sindacato che in azienda ha il 52% della rappresentanza.
Petitto ha parlato del numero degli esuberi rivolgendosi al segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan e chiedendo il suo aiuto per le prossime battaglie. Riguardo alla privatizzazione dell’azienda, Petitto ha sottolineato come nel progetto che sembra delinearsi sia “stata cancellata da questo Governo, dal Tesoro la quotazione come ragionata col Governo Letta, con l’azionariato ai dipendenti, etc..”. “Siamo tornati a dire – prosegue Petitto – che dobbiamo vendere un pezzo di Poste per fare cassa”.
“Se qualcuno pensa che da solo, in modo dirigistico, puo’ gestire il cambiamento” di Poste Italiane “contro la qualità del lavoro, siamo costretti a fargli cambiare idea”, è stata la risposta della neo-segretaria generale Annamaria Furlan che tuttavia ha sottolineato che “come sindacato dobbiamo dare grande disponibilità al confronto”.