I mercati asiatici sono calati, estendendo la disfatta dell’azionario globale dopo che l’indice Standard & Poor’s 500 ha sperimentato la sua peggiore perdita di tre giorni dal 2011. L’indice MSCI Asia Pacific scendeva dello 0,6% a 135.60 alle 9:04 del mattino a Tokyo prima dell’apertura dei mercati cinesi e di Hong Kong. L’indice ha perso l’8,8% dai suoi massimi di luglio. A deprimere i listini in questi ultimi giorni le dichiarazioni della Federal Reserve americana sui tassi d’interesse Usa e dati che segnalano una crescita traballante in Europa
“Il pessimismo è tornato sui mercati asiatici insieme alla caduta dell’azionario Usa” commenta Nader Naeimi, head della dynamic asset allocation di AMP Capital Investors a Sydney. “È da un po’ che non avevamo una correzione di questa fatta negli Stati Uniti. Ci vorrà un po’ di tempo prima che il mercato si ricostruisca su una base solida. C’è molta preoccupazione riguardo la crescita globale”.
Il giapponese Topix calava del 2% al ritorno alle attività dopo un giorno di vacanza. Il sudcoreano Kospi era variato di poco. In controtendenza, l’australiano S&P/ASX 200 guadagnava lo 0,4%, mentre il neozelandese NZX 50 lasciava sul terreno lo 0,8 per cento. A Hong Kong si segnala un aumento della tensione dopo che un gruppo di persone ha cercato di buttar giù le barricate erette dai manifestanti pro-democrazia nel distretto degli affari della città. Gli studenti hanno promesso di difendere le loro linee minacciate dalla polizia.
