Nonostante il crollo dei prezzi del petrolio, sulla rete carburanti nazionale per ora si registrano soltanto timide riduzioni in coda a quelle dei giorni scorsi. Una lentezza dovuta forse anche al rafforzamento del dollaro sull’euro che attenua il vantaggio per chi importa. Lo registra il monitoraggio di Quotidiano Energia. Si muovono infatti IP con un ribasso di 0,5 cent euro/litro sulla benzina e 1 sul diesel e Shell con -1 cent solo sul diesel. A meno di improvvisi significativi rimbalzi dovrebbe però essere un fine settimana di ulteriori diminuzioni. Al momento, i tagli potrebbero essere di almeno 2 centesimi sulla benzina e 1 sul diesel. Prezzi praticati in leggera riduzione in coda ai listini, con le no logo che scendono in maniera costante e “tirano” gli sconti dei concorrenti.
Nel dettaglio, le medie nazionali “servite” della benzina e del diesel raggiungono adesso, rispettivamente, 1,783 e 1,696 euro/litro (Gpl a 0,714). Le “punte” in alcune aree sono per la verde fino a 1,836 euro/litro, il diesel a 1,744 e il Gpl a 0,752. La situazione a livello Paese (sempre in modalità “servito”), secondo quanto risulta in un campione di stazioni di servizio che rappresenta la situazione nazionale per il Servizio Check-Up Prezzi QE, vede il prezzo medio praticato della benzina che va oggi dall’1,774 euro/litro di Eni all’1,783 di IP (no-logo a 1,640). Per il diesel si passa dall’1,679 euro/litro di Esso all’1,696 di Tamoil (no-logo a 1,554). Il Gpl, infine, è tra 0,699 euro/litro di Esso e 0,714 di IP (no-logo a 0,698).