Il rimbalzo delle Borse europee innescato dall’effetto Fed e dal rally di Wall Street non è durato a lungo. I listini hanno chiuso in territorio negativo: Milano -1,34%, ma spread Btp-Bund in calo a 140 punti base, Parigi -0,64%, Londra -0,78%.
Si salva Francoforte (+0,11%) nonostante oggi in Germania sia stato pubblicato il terzo dato consecutivo negativo sullo stato di salute della locomotiva europea: ad agosto le esportazioni sono scese del 5,8%, una caduta di queste dimensioni non si vedeva dal 2009.
Sempre oggi, Goldman Sachs ha abbassato la stima sulla crescita della zona euro nel 2014 a +0,7% da +0,8%. Nel 2015 il Pil crescerà dell’1%, non dell’1,4%, come previsto inizialmente. La stima 2014 sull’Italia passa a -0,3% da -0,1%, quella sulla Germania a +1,4% da +1,8%.
Il colpo ferale è però arrivato dal Fondo monetario internazionale. Per il direttore generale Lagarde esiste il serio rischio che si verifichi una recessione in Europa se non si farà nulla: “Abbiamo messo in allerta sulla possibilità di una recessione – ha detto da Washington – che secondo le stime è possibile al 35-40%, un valore non insignificante”. In questo scenario per il Fmi la Bce dovrebbe fare di più, incluso l’acquisto di titoli di Stato.
In un dibattito alla Brookings Institution a Washington, Mario Draghi, presidente della Bce, ha ribadito che l’Eurotower è pronta a nuove misure straordinarie, se necessario, contro il rischio di un eccessivo protrarsi della bassa inflazione nell’area euro.
A Wall Street, ieri spinta dalle minute della Fed che hanno rassicurato sulla politica di tassi bassi a lungo, gli indici alla chiusura dell’Europa si muovono in territorio negativo. Fanno meglio delle attese le richieste di sussidi di disoccupazione che sono scese a 287mila unità contro attese di una crescita a 292 mila unità nella settimana terminata il 4 ottobre.
L’euro si indebolisce sul dollaro a 1,2698 (-0,28%), il petrolio Wti cede lo 0,86%.
A Piazza Affari i cali sono trasversali sui vari settori: crolla Mediaset che lascia sul terreno il 5,27% dopo che Nielsen ha confermato la debolezza del mercato pubblicitario. Giù anche Ubi Banca (-4,36%), Yoox (-3,81%), Autogrill (-3,86%) e Finmeccanica (-3,61%). In controtendenza tra le blue chip i migliori titoli sono Campari (+1,09%), Luxottica (+0,69%), Tenaris (+0,50%).