Maxi alleanza nel mondo dei supermercati italiani. Conad e il gruppo Finiper, titolare degli ipermercati Iper e dei supermercati Unes e U2, hanno siglato un’intesa quadriennale di partnership strategica efficace dal 2015 e rinnovabile automaticamente per altri cinque anni. Il primo ha una quota di mercato del 18,5% (giro d’affari 2013 di 11,6 miliardi) e il secondo ricavi di 2,5 miliardi con una quota del 2,8%. Insieme (negli acquisti) si giocheranno la leadership di mercato con il gigante Coop. L’accordo prevede di collaborare nei prodotti non alimentari, ovvero “nei servizi e negli assortimenti con particolare attenzione agli ipermercati”. L’asse tra i due gruppi italiani sarà avviata negli acquisti in comune ma potrà allargarsi ad altri ambiti come la logistica, nuovi prodotti e i settori a più alto tasso di innovazione (gastronomia, pescheria, affettati) fino ad arrivare ai servizi ai clienti e a strategie di marchio coordinate tra i due player.
“Alla base dell’intesa – si legge nella nota congiunta – ci sono i rispettivi punti di forza: per Conad il prodotto a marchio e una presenza in tutte le province italiane e all’estero attraverso i partner di Core; per Finiper l’ampio settore del non-food rappresentato dagli ipermercati e dai punti di vendita U2. Conad, organizzata con imprenditori indipendenti riuniti in cooperativa, ha sviluppato un giro d’affari 2013 di 11,6 miliardi (+5,9% sul 2012) raggiungendo una quota di mercato dell’11,4%”.
“Per noi questo accordo rappresenta un punto di partenza per rafforzare la presenza nel mercato italiano – ha detto Marco Brunelli, presidente di Finiper –. La partnership con Conad ci permetterà di confrontare le rispettive prerogative, puntando all’eccellenza”.
I due gruppi Conad e Finiper “hanno risorse e capacità adeguate per poter cogliere le opportunità offerte dalla crisi – ha commentato l’amministratore delegato di Conad, Francesco Pugliese –, proponendo convenienza e servizi sempre più vicini alle esigenze dei cittadini, ma anche tutelando la qualità delle produzioni della filiera agroalimentare italiana”.
