“La politica monetaria funzionerà solo se verranno fatte le riforme strutturali, ma non esiste alcun negoziato” fra la Banca centrale europea e i Governi. Lo ha assicurato oggi il numero uno dell’Eurotower, Mario Draghi, nel corso di un’audizione al Parlamento europeo.
La ripresa dell’Eurozona, ha aggiunto Draghi, “sta perdendo slancio: la crescita effettiva si è arrestata nel secondo trimestre e i risultati delle indagini giunti durante l’estate sono stati più deboli del previsto. I rischi sulle prospettive di crescita di Euroloandia sono chiaramente al ribasso e la Banca centrale europea prevede che l’inflazione dell’area valutaria si manterrà ai bassi livelli attuali nei in prossimi mesi, prima di iniziare a recuperare durante 2015 e 2016”.
Quanto alla prima asta Tltro, lanciata giovedì scorso con un risultato molto inferiore alle attese (82,6 miliardi di euro), Draghi ha affermato che l’ammontare della raccolta si è collocato “all’interno dell’intervallo previsto sulla base delle intenzioni espresse dalla banche”. Draghi ha peraltro affermato che un bilancio sulla mole di fondi stanziati in queste operazioni si potrà fare solo a dicembre, dopo la seconda asta.
In ogni caso, la Banca centrale europea resta pronta ad avvalersi di altri strumenti straordinari di politica monetaria, “variandone la mole” – ha concluso Draghi – se ciò fosse necessario a scongiurare i rischi di un periodo di bassa inflazione eccessivamente prolungato.