Le azioni Fiat sulle quali è stato esercitato il diritto di recesso hanno raggiunto un valore complessivo di 463,3 milioni di euro, rimanendo così sotto il tetto dei 500 milioni stabilito come soglia oltre la quale non sarebbe stata possibile la fusione con Chrysler. Lo rende noto il Lingotto in un comunicato.
Gli azionisti che non erano d’accordo con la fusione potevano esercitare entro il 20 agosto il diritto di recesso, ovvero potevano farsi liquidare i titoli in denaro. Le azioni coinvolte da questa operazione sono state 60.002.027 e il valore di liquidazione era di 7,727 euro. In base alla legge italiana, questi titoli devono essere offerti in opzione (allo stesso valore di liquidazione) agli azionisti Fiat che non hanno esercitato il recesso. L’offerta rimarrà aperta dal 5 settembre al 6 ottobre 2014 compresi.
Sarà poi necessario verificare che la soglia dei 500 milioni di euro non sia superata per eventuali opposizioni presentate dai creditori. La procedura si concluderà così il 6 ottobre, quando Fiat potrà scegliere se offrire in Borsa, al valore di liquidazione, le azioni che – eventualmente – non saranno collocate fra gli azionisti. L’efficacia della fusione è prevista “intorno alla metà del mese di ottobre”, conclude il Lingotto.
In apertura a Piazza Affari il titolo Fiat guadagna lo 0,2%, a 7,595 euro.