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Il Tour affronta le Alpi, Nibali sempre più leader

I giochi per la maglia gialla sembrano ormai decisi vista la superiorità dell’italiano – Ieri a Saint-Etienne vittoria di Kristoff ed ennesima sconfitta di Sagan. Il ciclismo ricorda oggi il centenario della nascita di Bartali

Il Tour affronta le Alpi, Nibali sempre più leader

Il rischio di questo Tour è che abbia detto tutto nei primi dieci giorni e che non abbia più nulla da svelare quando ancora mancano Alpi e Pirenei. Routine quotidiana è la supremazia di Vincenzo Nibali che controlla la corsa da assoluto padrone del Tour. C’è solo da stabilire chi saranno i due che accompagneranno lo Squalo giallo sul podio a Parigi: Richie Porte e Alejandro Valverde sembrano i favoriti anche se i francesi sperano finalmente di rompere il digiuno che dura dal 1997. Non fa più notizia l’ennesima sconfitta di Peter Sagan, ancora ieri secondo,  battuto questa volta a Saint-Etienne da Alexander Kristoff, il norvegese che quest’anno ha firmato la Sanremo, il più forte velocista al Tour quando Kittel e Greipel sono attardati. 

E’ ormai un déjà vu anche l’allungarsi tappa dopo tappa dell’elenco delle cadute e dei ritiri: non ce l’ha fatta Andrew Talansky dopo l’eroico calvario verso il traguardo di Oyonnaz. È volato per terra finendo all’ospedale lo spagnolo De la Cruz quando era in fuga con altri quattro ardimentosi. Di nuovo il Tour riesce a offrire davvero poco. Solo il meteo è cambiato: è esploso il caldo che per anni era una costante della Grande Boucle, prima che l’anticiclone delle Azzorre cominciasse a fare i capricci d’estate.

 Peccato perché era questo un Tour che prometteva uno scontro al top tra Froome e Contador, una battaglia che sarebbe diventata stellare con un Nibali di queste dimensioni. Peccato anche per Nibali che nelle condizioni in cui si è presentato in Francia avrebbe potuto anche battere i due grandi favoriti della vigilia eliminati dalle cadute. Paradossalmente a dare la scossa a questa Grande Boucle, più di Valverde o Porte che non sembrano capaci di ribaltare il banco,  potrebbe essere lo stesso Nibali che per legittimare ancora di più il suo Tour fin qui perfetto – non è colpa sua se Froome e Contador sono caduti – potrebbe inventarsi qualche grande impresa, come l’assolo in maglia rosa sulle Tre Cime di Lavaredo al Giro dell’anno scorso. 

Alpi e Pirenei lo attendono fin da oggi con l’arrivo in altura alla Chamrousse. A stimolare la maglia gialla potrebbe essere anche il giorno speciale per il mondo del ciclismo perche vi ricorre il centenario della nascita di Gino Bartali.  Era così anche ai tempi di Merckx quando il Tour con il Cannibale in corsa era già deciso in partenza ma ci si esaltava vedendo il belga in galoppate da leggenda. Il Cannibale non c’è più, ma al Tour di quest’anno c’è uno Squalo capace di tutto. 

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