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Pd-M5S, oggi l’incontro su riforme e legge elettorale: il nodo sono le preferenze

Ancora incerta la presenza del premier Matteo Renzi – Il Pd ribadisce l’apertura sull’entità del premio di maggioranza e sull’immunità, ma i grillini non sembrano voler arretrare sulle preferenze e rifiuteranno probabilmente anche un possibile compromesso di cui si parla in queste ore, quello di un sistema con i soli capolista bloccati.

Pd-M5S, oggi l’incontro su riforme e legge elettorale: il nodo sono le preferenze

Oggi alla Camera andrà in scena l’atteso incontro fra Pd e Movimento 5 Stelle su riforme istituzionali e legge elettorale. Al centro del contendere c’è un punto in particolare: le preferenze, chieste a gran voce dai grillini ma escluse dall’Italicum, in cui sono previsti i listini bloccati. 

“Eravamo stati chiari fin dal primo incontro, poi abbiamo illustrato i cinque punti nella risposta al Pd, mettendoli anche nero su bianco – ha detto Luigi di Maio, pentastellato e vicepresidente della Camera, in un’intervista a La Repubblica –. Le preferenze sono fra i punti messi per iscritto. Dunque adesso è il Pd che deve dare risposte concrete. E poi, in ogni caso, bisognerà vedere come si svilupperà il confronto nel corso dell’incontro”.

Ancora incerta la presenza del premier Matteo Renzi, che ieri, lasciando il vertice di Bruxelles, ha fatto capire di essere propenso a disertare l’incontro: “Non credo che ci andrò io – ha detto –, ora vediamo che delegazione hanno fatto”. 

Per i 5 Stelle saranno presenti i due capigruppo a Camera e Senato Paola Carinelli e Vito Petrocelli, oltre a Di Maio e all’estensore del Democratellum, Danilo Toninelli. Per i democratici, invece, ci saranno sicuramente il vicesegretario Debora Serracchiani, il capogruppo alla Camera Roberto Speranza e l’europarlamentare Alessandra Moretti. 

Il Pd, per ora, ribadisce l’apertura sull’entità del premio di maggioranza e sull’immunità comunicata da Renzi nella lettera di risposta ai 5 Stelle di due giorni fa ed applaudita dagli stessi grillini nel post con cui ieri hanno formalizzato l’incontro. 

M5S si è detto disponibile ad accogliere “le esigenze” dei democratici “in tema di governabilità”, auspicando tuttavia il “giusto equilibrio” con l’altro piatto della bilancia, quello della rappresentatività. Sul capitolo delle preferenze, quindi, i grillini tireranno dritto, rifiutando probabilmente anche un possibile compromesso di cui si parla in queste ore, quello di un sistema di preferenze con i capolista bloccati.

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