L’incontro fiume tra Alitalia e i sindacati si è chiuso ieri notte senza, per il momento, la firma di Cgil. Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, però, va avanti per la sua strada: “Le sigle che hanno firmato l’accordo rappresentano la maggioranza dei lavoratori”. Per il mistro l’intesa tra Alitalia ed Etihad è un progetto molto credibile e se la Cgil dice no “l’accordo resta valido e si va avanti”.
“E’ evidente – ha detto Lupi – che per qualsiasi progetto servono sacrifici. O si sceglie il baratro o lo sviluppo. Ci sono gli ammortizzatori sociali, a questo punto c’è l’accordo quadro aziendale. Non si possono mettere i paletti per farlo fallire”.
A spiegare la posizione della Cgil è Nino Cortorillo, in un intervento a Radio Anch’io: “Siamo consapevoli dei rischi che corre Alitalia”, ,a “applichiamo il diritto e la legge italiana o araba? Dobbiamo decidere in che paese vogliamo stare”. “Noi abbiamo chiesto di avviare un percorso che tenesse ancora i lavoratori legati all’impresa con la cassa integrazione anche in ragione del fatto che Etihad ha detto che vuole ricostruirla”.
Oggi alle 15 il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, risponderà ad interrogazioni sulle iniziative a tutela dei diritti dei lavoratori nell’ambito del recente accordo firmato da Alitalia e alcuni sindacati.