Inizia male la seduta di Bper e Mediobanca, che mettono a segno le due peggiori performance del Ftse Mib lasciando sul campo a metà mattina rispettivamente il 2,4% (6,36 euro) e il 2,9% (6,865 euro).
Sul titolo della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, alle prese con l’ultima settimana di aumento di capitale, incidono le prese di beneficio dopo il +3,25% fatto segnare ieri in chiusura.
Le azioni di Mediobanca sono invece appesantite dal downgrade di Morgan Stanley, che ha abbassato la raccomandazione sul titolo da equal a underweight.
Lo stesso broker ha alzato invece il rating sul Banco Popolare da under a equalweight, ma il titolo dell’istituto non riesce a sfruttare la promozione (-0,93%, a 10,65 euro).
Salto ancora maggiore per Bpm, passata da under a overweight. Anche in questo caso, però, le azioni viaggiano in rosso a Piazza Affari (-0,3%, a 0,625 euro).
Male anche Intesa Sanpaolo (-2,59%), Ubi Banca (-2,35%) e Unicredit (-2,28%). Mps -0,6%.
Incide in modo pesante sul settore il nuovo crollo del Banco Espirito Santo crolla a Lisbona, che scende ai minimi storici, a causa dei timori perduranti sull’esposizione dell’istituto alle aziende della famiglia fondatrice.
Attorno alle 11 italiane, il titolo della maggiore banca portoghese quotata cede il 15,73%, a 0,3750 euro, dopo aver toccato un minimo di 0,3550 euro. L’indice principale della borsa di Lisbona arretra dell’1,6% circa.
Secondo i trader, la caduta del Bes è conseguenza delle preoccupazioni legate all’esposizione alle aziende in crisi che fanno capo alla holding Espírito Santo Financial Group (Esfg) e del fatto che ieri la famiglia fondatrice ha ceduto il 5% circa del capitale a 0,34 euro per azione.