Perdere la maglia gialla non fa piacere ma Vincenzo Nibali non fa drammi. Tanto più che a indossarla al termine della nona tappa è un corridore, il francese Tony Gallopin, che non fa alcuna paura per la vittoria finale del Tour. Festeggiano i francesi che tornano in cima al Tour alla vigilia della loro festa nazionale del 14 luglio, non piangono in casa Astana dove erano in molti a temere che la difesa della maglia gialla potesse alla fine logorare la resistenza degli scudieri dello Squalo in vista delle prossime tappe di montagne, a partire da quella di questo lunedì, l’ultima sui Vosgi, con sei Gpm e la scalata finale, dura e tosta, alla Planches des belle filles. Un traguardo che Contador ha messo nel mirino per attaccare Nibali.
Si prevedono scintille. Quella di Gallopin ha tutta l’aria di essere la maglia gialla di un giorno, anche se il corridore transalpino della Lotto Belisol, che ieri a Gerardmer era settimo nella generale a 3’27”, riparte da Mulhouse con un vantaggio sull’italiano di oltre un minuto e mezzo. Effetto di una tappa all’antica con il gruppo dei migliori che quasi si disinteressa delle varie fughe che si compongono strada facendo, 170 km sui saliscendi dell’Alsazia, con il Markstein e il Grand Ballon, le maggiori asperità da superare.
Se Gallopin è la nuova maglia gialla, l’eroe della giornata è però il Tony Martin, il campione del mondo a cronometro, autore di una straordinaria impresa che l’ha visto involarsi a metà della salita del Markstein, piantando in asso il compagno d’avventura, l’italiano Alessandro De Marchi: mancavano ancora oltre 50 km all’arrivo, con il Grand Ballon da affrontare prima della discesa e del lungo tratto di pianura che conducono a Mulhouse. Martin, sfruttando le sue doti di passista, non ha fatto altro che incrementare il vantaggio su tutti, sia sul drappello inizialmente di 28 uomini che lo inseguiva con Gallopin, Machado, Rolland e Joaquim Rodriguez, sia soprattutto sul gruppo di Nibali, Contador e Valverde, con gli uomini Astana a fare l’andatura senza mai dannarsi l’anima convinzione.
Un gesto atletico d’altri tempi che fa salire a cinque le vittorie tedesche in questo Tour, un capolavoro assoluto di un campione che mese dopo mese mostra di essere qualcosa di più che solo un formidabile specialista delle gare contro il tempo. Passando primo sugli ultimi Gpm, Martin ha conquistato anche la maglia a pois di leader degli scalatori. Trionfale e solitario il suo arrivo a Mulhouse, con un vantaggio che si fissava in 2’45” sui primi inseguitori regolati in volata da Fabian Cancellara. Terzo il belga Van Avermaet. Con lo stesso tempo di Cancellara chiudevano altri 18 corridori tra cui c’erano Gallopin, Machado e Rolland. Il gruppo con Nibali arrivava a 7’46” da Martin. Da un minuto e 34 secondi Gallopin era diventato la nuova maglia gialla ma anche Tiago Machado e Pierre Rolland facevano un bel balzo nella generale entrando nella top ten, il portoghese al terzo posto dietro a Nibali a 2’40″, il francese all’ottavo a poco più di 4 minuti dal primato.