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St Moritz Art Masters: ad agosto apre la 7a edizione

La regione svizzera dell’Engadina è ancora la capitale estiva dell’arte contemporanea: dal 22 al 31 agosto, il grande festival, diffuso su tutto il territorio con oltre 30 location coinvolte, è pronto ad accogliere i maggiori artisti del nostro tempo e il grande focus sull’India, paese ospite di questa edizione.

St Moritz Art Masters: ad agosto apre la 7a edizione

Per il settimo anno, St. Moritz e la regione svizzera dell’Engadina sono pronte ad accogliere St. Moritz Art Masters.
Dal 22 al 31 agosto 2014, trenta location diffuse su tutto il territorio ospiteranno i maggiori esponenti dell’arte contemporanea.

St. Moritz Art Masters, ideato da Monty Shadow e curato da Reiner Opoku, si conferma un accreditato palcoscenico dove confluiscono le istanze più innovative dell’arte del nostro tempo.

S’inserisce in questa direzione il focus che St. Moritz Art Masters dedica a un paese ricco di storia e aperto sul futuro come l’India, che offrirà l’occasione di conoscere e approfondire le diverse posizioni della scena indiana odierna, dal Modernismo Classico agli interventi site-specific, dai giovani talenti agli artisti già affermati a livello internazionale.
Liberati dal peso del colonialismo, gli autori contemporanei indiani si pongono di fronte alle questioni più pressanti della società odierna, alle quali rispondono fondendo, in modo unico e originale, i rituali e i miti della loro tradizione con la vita di tutti i giorni.

Il vivace panorama artistico indiano riflette quello di una nazione ricca di contrasti e in rapida trasformazione. Ne è testimonianza la mostra India: Maximum City, curata da Birgid Uccia, ospitata dalla Chesa Planta a Zuoz, che presenta le opere di nove artisti emergenti – Gigi Scaria, Hema Upadhyay, Manish Nai, Mithu Sen, Pablo Bartholomew, Pratus Dash, Ranbir Kaleka, Reena Saini Kallat, Sooni Tarraporevala – i cui lavori seguono la dinamica e la crescita incontrollata delle città indiane.

Particolarmente interessanti saranno i progetti site specific realizzati da Shilpa Gupta, all’Hotel Castell di Zuoz, di Subodh Gupta, alla chiesa protestante di St.Moritz e di Nalini Malani, all’Engadin Museum di St.Moritz, che riguardano tematiche transculturali ed esplorano gli effetti delle tradizioni sulla vita odierna, mettendo in discussione gli stereotipi che appartengono alla loro cultura e al loro paese.

Per la prima volta, St. Moritz Art Masters presenterà al pubblico una collettiva di lavori della Stellar International Art Foundation, collezione privata della famiglia Choudhrie. L’esposizione, curata da Paresh Maity e Anita Choudhrie, sarà un excursus sull’arte moderna indiana con opere di M.F. Husain, Paresh Maity e Jayasri Burman.

Il Paracelsus, edificio recentemente restaurato, accoglierà un’installazione video del noto curatore e produttore svizzero Matthias Brunner che celebrerà The Music Room (1958), il lavoro più importante del regista bengalese Satyajit Ray.
The Music Room inaugurerà un ciclo di proiezioni, in programma al Kino Scala, dal 25 al 30 agosto – in lingua originale, sottotitolata in francese e tedesco – con il meglio della filmografia indiana delle ultime cinque decadi (1958-2013).
Col proposito di fondere le istanze locali con quelle della cultura internazionale, St. Moritz Art Masters presenterà, alla palestra di St.Moritz, un’installazione di Francesco Clemente. Si tratta di una grande tenda realizzata in India dall’artista italo-americano, pensata come una ‘pittura rupestre’ o come una ‘cappella mobile’, in grado di stimolare nello spettatore una sensazione di silenzio e contemplazione.

Altrettanto interessanti saranno le mostre della Collezione Bilderberg, alla Chesa Planta di Samedan e quella dell’artista inglese Billy Childish che, alla Chiesa francese di St. Moritz proporrà un’opera pensata appositamente per la manifestazione, composta da dipinti di grandi dimensioni ispirati a Giovanni Segantini che ha avuto un lungo e profondo rapporto con l’Engadina.

Image: Nalini Malani, Mother India: Transactions in the Construction of Pain, Venice Biennale, 2005, Five channel video play, Copyright: Nalini Malani, Courtesy: the artist.

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