Dopo la chiusura negativa di Wall Street – legata a timori di sopravvalutazione delle azioni e di rialzi dei tassi di mercato ancora prima dei tassi-guida – i mercati asiatici hanno iniziato una correzione. L’indice MSCI Asia Pacific (rapporto p/e a 13,5) sta scendendo dello 0,7%, dopo aver toccato, il 7 luglio, il livello più alto da 6 anni a questa parte. Il Nikkei nel primo pomeriggio segna -0,4%. Un po’ in tutto il mondo le quotazioni stanno calando, dopo che la capitalizzazione delle borse mondiali ha toccato il record di 66 trilioni di dollari la settimana scorsa; l’indice MSCI All-Country World Index registra un p/e di 15,4.
In Cina l’inflazione al consumo ha rallentato al 2,3% anno su anno in giugno (in maggio: 2,5%). I prezzi alla produzione, sempre in Cina, registrano a giugno una discesa dell’1,1% sul giugno 2013; è dal gennaio 2012 che i prezzi alla produzione non registrano un aumento sull’anno.
In campo valutario, sia l’euro che lo yen si sono rafforzati contro dollaro, a 1,362 e 101,6 rispettivamente. L’oro guadagna e quota 1324 $/oncia. Stabile l’”oro nero” a 103,5 $/b.