L’inflazione cinese frena a giugno. Secondo gli ultimi dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica cinese, i prezzi al consumo sono saliti del 2,3% rispetto al giugno del 2013, a fronte del +2,5% di maggio. Il dato risulta leggermente inferiore alle attese degli analisti che avevano previsto un aumento del 2,4%.
Su base mensile, invece, si è registrato un decremento dello 0,1%. A rallentare la corsa dell’inflazione è stato soprattutto il forte calo delle quotazioni della carne di suino e dei vegetali freschi. Scalano le marce anche i prezzi alla produzione, il cui indice è sceso dell’1,1% su base annuale e dello 0,2% su base mensile (le attese erano per un -1% tendenziale).
A questo punto, target d’inflazione al 3,5% per l’intero 2014 apare molto difficile da raggiungere. Il governo cinese punta a una crescita del Pil pari al 7,5% entro il 2015 e per avvicinarsi alla meta è verosimile che adotti ulteriori misure di stimolo nelle prossime settimane. Rimane da capire la natura degli interventi, che potrebbero essere mirati e una tantum, come fatto finora, oppure più incisivi, come la riduzione dei tassi d’interesse o delle riserve bancarie obbligatorie.