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Senato: giovedì la riforma in Aula, ecco le novità

Le votazioni sugli emendamenti inizieranno mercoledì prossimo – Il testo Finocchiaro-Calderoli prevede che i senatori non vengano eletti dai cittadini, ma dai Consigli regionali – I seggi saranno attribuiti con sistema proporzionale – Nessuna Regione potrà avere meno di due senatori, che in tutto saranno 100, di cui 5 eletti dal Presidente della Repubblica.

Senato: giovedì la riforma in Aula, ecco le novità

La riforma costituzionale su Titolo V e bicameralismo andrà in Aula al Senato da giovedì pomeriggio e le votazioni sugli emendamenti inizieranno mercoledì prossimo. Lo ha deciso a maggioranza la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. È slittata la presentazione e il voto in commissione degli emendamenti che sanciscono l’accordo politico tra maggioranza e Fi sul Senato eletto dai consigli regionali. Ora gli occhi sono puntati sui i frondisti del Pd e di Forza Italia, pronti a rimettere tutto in discussione al momento del voto ma il patto Fi-Lega-Pd sembra tenere.

Per quanto riguarda i contenuti, i relatori Anna Finocchiaro (Pd) e Roberto Calderoli (Lega) hanno presentato in Commissione Affari Costituzionali al Senato l’emendamento che recepisce l’intesa politica fra democratici e azzurri. Ecco le novità principali.

SENATO NON ELETTIVO

Il testo prevede che i senatori non vengano eletti dai cittadini, ma dai Consigli regionali, che dovranno eleggerli fra i propri componenti e fra i sindaci del territorio (ma ogni Consiglio non potrà eleggere più di un sindaco).

SEGGI ATTRIBUITI CON SISTEMA PROPORZIONALE

I seggi del nuovo Senato saranno attribuiti “con sistema proporzionale sulla base dei criteri stabiliti con legge costituzionale, tenuto conto della composizione di ciascun consiglio regionale”, si legge nell’emendamento.

MINIMO DUE SENATORI PER OGNI REGIONE

Inoltre, “nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a due; ciascuna delle Province autonome di Trento e di Bolzano ne ha due”.

100 SENATORI IN TUTTO

I componenti del nuovo Senato saranno in tutto 100, di cui 95 scelti dalla Regioni e 5 nominati dal Presidente della Repubblica. 

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