“Se un paese Ue fa le riforme strutturali sul serio, ora ha diritto ad avere una flessibilità più ampia. Per noi questo è il risultato politico più importante che abbiamo ottenuto. Abbiamo vinto una battaglia di metodo e di sostanza, ora è il momento di fare le cose in Italia”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi al termine del Consiglio Ue.
“Il tipo di flessibilità che si otterrà dipenderà dal tipo di riforme che saranno presentate – ha aggiunto –. Chi in Italia pensa che non facciamo sul serio sulle riforme sappia che non è così e non può essere così: c’è grande determinazione del governo a procedere nella corretta direzione”.
Quanto alle nomine, “ho votato a nome dell’Italia per Jean Claude Juncker alla presidenza della Commissione europea – ha continuato il Premier – perché c’era un documento: non l’avrei fatto senza un documento, senza un accordo politico. La discussione è stata aperta da interventi negativi da parte di David Cameron e del collega ungherese, che però non sono stati sufficienti a impedire che il Consiglio facesse il nome di Juncker”.
Per quel che riguarda il nostro Paese, il Premier ha assicurato che “non è mai stato fatto il nome di Enrico Letta per la presidenza della Consiglio europeo, né in sede ufficiale né pour parler, perché è difficile pensare che due presidenze su tre in Europa possano spettare in Italia”, stante la presenza di Mario Draghi al vertice della Banca centrale europea.
Il Presidente del Consiglio non ha invece escluso che Federica Mogherini possa ottenere la carica di Alto rappresentante della politica estera Ue.