Telco chiude l’esercizio 2013-2014 con una perdita di 952,5 milioni. E’ quanto si legge in una nota diffusa al termine del Cda della holding che detiene la partecipazione di riferimento di Telecom Italia (pari al 22,4% del capitale). Durante la riunione è stato inoltre approvato all’unanimità la scissione l’avvio del processo di scissione e liquidazione della società. L’operazione sarà subordinata al via libera delle autorità brasiliane, argentine e italiane. “Il Consiglio ha preso atto delle comunicazioni dei soci Assicurazioni Generali, Mediobanca e Intesa Sanpaolo del 16 giugno scorso – si legge nel comunicato –, con cui hanno esercitato il diritto di richiedere la scissione di Telco ai sensi del patto parasociale”.
Il Cda “ha quindi approvato all’unanimità il progetto di scissione parziale della società – prosegue Telco –, per effetto della quale si determinerà l’assegnazione a quattro società beneficiarie di nuova costituzione, interamente controllate da ciascun azionista, della quota di propria competenza della partecipazione detenuta da Telco in Telecom Italia (22,4% del capitale ordinario), ossia: il 14,77% alla newco controllata da Telefónica, il 4,32% a quella del Gruppo Generali e l’1,64% a ciascuna delle newco controllate rispettivamente da Intesa Sanpaolo e da Mediobanca”.
Nel contesto della scissione è previsto l’integrale rimborso da parte di Telco del finanziamento bancario (660 milioni al 30 aprile 2014) e del prestito obbligazionario sottoscritto dai soci (1.750 milioni di valore nominale più 70 milioni d’interessi maturati al 30 aprile scorso), oltre agli interessi che matureranno sino alla data di rimborso, mediante risorse derivanti da finanziamenti soci in favore di Telco, da erogarsi in misura proporzionale alle quote di partecipazione degli azionisti nella Società subito prima dell’esecuzione della scissione. Pertanto in sede di scissione a ciascuna newco verrà attribuito, oltre al pacchetto di azioni Telecom Italia, il finanziamento soci di rispettiva competenza.
Quanto a Telco, rimarrà in vita con un capitale minimo e senza alcuna azione Telecom Italia in portafoglio, con l’obiettivo di gestire le attività e passività residue in bilancio. Terminata questa fase, è prevista la liquidazione.