Si apre la cassaforte di Telco e Mediobanca ne approfitta subito. Da stamane, infatti, si può chiedere in via ufficiale lo scioglimento del patto della holding che controlla Telecom Italia e l’assegnazione pro-quota di azioni (e debiti) del gruppo di tlc.
L’istituto di Piazzetta Cuccia ha quindi esercitato la facoltà di richiedere la scissione di Telco prevista dal patto parasociale, la cui esecuzione resta condizionata all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità competenti.
“Tale esercizio – spiega una nota di piazzetta Cuccia – rappresenta il naturale proseguimento del percorso di disimpegno dall’investimento in Telecom Italia annunciato nel giugno scorso in occasione della presentazione delle linee guida del Piano 2014/16 e avviato il 24 settembre successivo con la riduzione della partecipazione in Telco dal 11,6% al 7,3% (in trasparenza dal 2,6% all’1,6% del capitale ordinario di Telecom Italia)”.
Sulla base prezzi attuali di Telecom, la plusvalenza inespressa sulla partecipazione spettante ammonta a circa 110 milioni, che si aggiunge all’utile di 67 milioni registrato nel primo semestre dell’esercizio in corso.
Anche il Cda di Generali ha già deliberato l’esercizio dell’opzione di scissione, affidando al Ceo Mario Greco il mandato di definire le modalità di uscita.
Al termine della scissione, Telefonica avrà il 14,7% di Telecom Italia a fronte di un debito di 1,6 miliardi; Intesa e Mediobanca l’1,6 % del capitale con un debito di 179 milioni ciascuna; a Generali andrà invece il 4,3%, assieme a 475 milioni di debiti.