Anticorruzione, competitività e Pubblica amministrazione:sono le tre grandi riforme che Matteo Renzi porta oggi all’approvazione del Consiglio dei Ministri dopo il positivo tour in Asia e dopo le furiose polemiche interne al Pd sulla trasformazione del Senato.
Renzi vuole correre e il primo segnale lo vuole dare sulla lotta alla corruzione dopo gli scandali dell’expo e del Mose conferendo pieni poteri al commissario Raffaele Cantone. Le norme anticorruzione sono un po’ l’anticamera della riforma della giustizia che il Governo pensa di mandare in campo fra un paio di settimane.
Altro capitolo esenziale della corsa alle riforme del Consiglio dei ministri di oggi sarà il provvedimento per la competitività delle imprese, che comprende diverse misure ma che al suo centro la riduzione delle bollette eletriche del 10% come Renzi ha promesso fin dal primo giorno per togliere la zavorra che impedisce alle imprese di competere ad armi pari con la concorrenza.
Poi ci sarà la complessa riforma della Pubblica amministrazione che promette scintille con i sindacati. Ma Renzi è deciso ad andare avanti per la sua strada, prevedendo più mobilità, più ricambio generazionale, più part time e meno distacchi sindacali.
Queste sono le linee guida del Consiglio dei ministri di oggi ma, come si sa, Renzi ci ha abituato alle sorprese che anche stavolta potrebbero non mancare. Tra cui l’annuncio di un imminente incontro con Silvio Berlusconi per sbloccare definitivamente la riforma del Senato e superare la dissidenza interna al Pd.
