Misure anticorruzione, riforma della Pa e taglio delle bollette elettriche. Tre provvedimenti cruciali in un solo Consiglio dei ministri, quello di venerdì, che si presenta come un giro di boa importante per il governo Renzi. Il Premier, impegnato in questi giorni in un ciclo di visite in Asia, ha incaricato i suoi uomini rimasti a Roma di mettere a punto i testi dei provvedimenti, così da poterli sottoporre all’Esecutivo già nel corso della prossima riunione. Un attivismo che il Presidente del Consiglio ritiene necessario anche perché, come ha spiegato commentando i risultati dei recenti ballottaggi per le amministrative, “non esistono più posizioni di rendita elettorale”.
Ma gli obiettivi sono diversi. Innanzitutto, con la nuova legge anticorruzione il Governo intende dare una risposta immediata agli scandali Expo e Mose, inviando un segnale chiaro con cui recuperare parte della credibilità perduta, soprattutto a livello internazionale, dopo i risultati delle maxi-inchieste di Milano e Venezia. La riforma della Pubblica amministrazione, invece, deve essere messa in campo questo mese per rispettare il cronoprogramma fissato da Renzi già ai tempi dell’insediamento a Palazzo Chigi. Quanto alla bolletta elettrica, ridurla significa aiutare la competitività delle imprese, puntando l’obiettivo su crescita e lavoro, ovvero le due stelle polari che a partire dal primo luglio dovrebbero guidare il semestre di presidenza europeo dell’Italia.
ANTICORRUZIONE
Sul primo fronte, il decreto atteso venerdì in Cdm contiene l’attribuzione di poteri sull’Expo a Raffaele Cantone, il numero uno della nuova Autorità nazionale anticorruzione: “Non è un super pm o un uomo dotato di superpoteri che risolve tutto – ha sottolineato Renzi la settimana scorsa –, ma deve avere la possibilità reale di incidere sia sulla vigilanza che sulle procedura”.
La riforma complessiva della giustizia arriverà due settimane dopo, e garantirà “la certezza che un politico che ha violato la legge non possa più mettere piede in un ufficio pubblico se non per fare un certificato – ha continuato il Premier –. Cambiamo radicalmente il processo amministrativo, l’impostazione della procedura pubblica degli appalti. Oggi è arrivato il momento di una riforma radicale. Mi fai la cortesia, tu che hai corrotto o concusso qualcuno, di non mettere più piede negli appalti pubblici”.
RIFORMA DELLA PA
Intanto, il ministro della Pa Marianna Madia ha convocato i sindacati giovedì 12 giugno alle 10.30 per una riunione sulla riforma che il Governo discuterà venerdì. L’Esecutivo propone d’introdurre un ruolo unico dirigenziale, superando la divisione fra prima e seconda fascia. Non dovrebbero essere previsti esuberi, ma tra gli obiettivi del Governo c’è un “ringiovanimento selettivo e strategico” del personale, forse anche attraverso prepensionamenti.
I provvedimenti allo studio sono però diversi: dalla modifica della mobilità volontaria e obbligatoria all’abrogazione del trattenimento in servizio una volta raggiunta l’età di pensione, che permetterebbe di liberare oltre 10mila posti per i giovani nella Pa a costo zero. Si parla anche di part-time incentivato e della cosiddetta “opzione donna” per le lavoratrici che scelgano il regime contributivo per andare in pensione con i requisiti pre-Fornero. Madia propone anche una semplificazione del turnover per assicurare maggiori ingressi e consentire più discrezionalità nella programmazione.
Renzi vuole poi aggregare gli “oltre venti enti di ricerca che svolgono funzioni simili, per dare vita a poli di eccellenza”, e riorganizzare le Authority con l’obiettivo di sopprimere la Covip. In arrivo anche il “Pin del cittadino”, con il quale si potrà accedere alle pratiche burocratiche “dalle multe in giù”, ha spiegato il Premier, precisando che per la realizzazione tecnica sarà necessario un anno.
TAGLIO BOLLETTE ELETTRICHE
Quanto alle misure di sostegno all’industria e alla competitività delle Pmi, a fine maggio il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, aveva risposto alle sollecitazioni arrivate da Confindustria assicurando che entro il 20 giugno sarà varato un piano di “riduzione della bolletta energetica: un passaggio fondamentale che consentirà di ridurre di oltre il 10% la bolletta elettrica delle piccole e medie imprese, avviando così un piano di riduzione di una serie di extra costi che non hanno ragione di esistere e che zavorrano le nostre aziende”.
Guidi aveva aggiunto di voler “compiere per la prima volta un’ampia opera di equità tariffaria, limando tutte le forme di sovra-remunerazione di cui molti attori ancora godono. Occorre ridurre l’entità di sussidi incrociati tra categorie di consumatori chiedendo a tutti di rinunciare a qualcosa per evitare che qualcuno debba rinunciare a tutto”.