Una richiesta di risarcimento danni pari a 1,2 miliardi di euro in tre anni. È quella fatta dal ministero della Salute alle aziende farmaceutiche Novartis e Roche per la vicenda relativa l’ipotesi di «cartello» tra i due colossi del farmaco, a fini economici, per incentivare l’utilizzo di un farmaco per gli occhi più costoso, Lucentis, rispetto ad un altro di pari efficacia, Avastin, meno costoso ma utilizzato come farmaco off-label, ovvero fuori dalle indicazioni previste.
Sia Roche che Novartis si sono difese definendo non reale le cifre indicate dal ministero della Salute – «cifre irreali» per Roche; «richiesta infondata» per Novartis – e ricordando entrambe che non c’è ancora alcuna sentenza. Una richiesta danni pari a 14 milioni di euro è stata invece avanzata dal ministero all’azienda Pfizer. La richiesta danni alla Pfizer si riferisce, spiega il dicastero, al «comportamento di abuso di posizione dominante in relazione alla commercializzazione del farmaco Xalatan». In seguito invece alla delibera AGCM del febbraio 2014, che ha qualificato il comportamento delle società F.Hoffmann-La Roche Ltd, Roche Spa, Novartis AG e Novartis Farma S.pA. come «un’intesa orizzontale restrittiva della concorrenza finalizzata alla commercializzazione del farmaco Lucentis molto più costoso del farmaco Avastin, ad esso equivalente», il ministero ha richiesto a queste società «il risarcimento di tutti i danni patrimoniali (circa 45 milioni nel 2012, 540 milioni nel 2013 e 615 milioni nel 2014) e non patrimoniali arrecati illecitamente al SSN».
La richiesta danni a Novartis e Roche si aggiunge ai 180 mln di multa comminati dall’Antitrust alle aziende per la stessa vicenda. Intanto, Roche e Novartis hanno oggi rinunciato a richiedere la sospensiva della multa erogata due mesi fa dall’Antitrust per la contrapposizione Avastin versus Lucenti, messa in discussione questa mattina presso il TAR del Lazio. A renderlo noto è la Società Italiana di Oftalmologia, la Soi, parte attiva nella vicenda e nella denuncia dell’accordo sanzionato dall’Autorità. «Evidentemente la memoria tecnico scientifica presentata in giudizio da Soi – afferma Matteo Piovella, Presidente della Società – è stata sicuramente articolata e circostanziata meglio tra quelle presenti sotto il punto di vista medico scientifico e ha suggerito la predetta decisione poiché in caso contrario molto probabilmente il Tar avrebbe respinto quanto richiesto da Roche e Novartis». Il merito del giudizio per giungere alla sentenza definitiva è stato fissato per i primi giorni di novembre.
Nel frattempo, dunque, la decisone dell’Antitrust rimane efficace e la sanzione pecuniaria dovrà essere pagata dalle case farmaceutiche. La motivazione della decisione precisa è chiarita dalla stessa Novartis in una nota: «Presentare istanza di sospensiva della decisione adottata dall’Antitrust è una facoltà processuale delle parti; Novartis ha deciso autonomamente di rinunciare a discutere tale istanza di sospensiva poiché interessata a giungere ad una definizione sul merito del giudizio circa la illegittimità della decisione assunta dall’Antitrust in tempi brevi, considerata la rilevanza e la complessità del caso», precisa l’azienda.