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Pagheremo il biglietto del tram e dell’autobus con il cellulare: dopo Bergamo il caso di Roma

Telecom Italia, Vodafone, Wind e 3 hanno proposto al Comune e all’Atac di Roma un progetto pilota per pagare il biglietto del tram, dell’autobus e del metro attraverso il telefonino – E’ una partita da un milione di euro – Il passeggero dovrebbe inviare un messaggino con numero predefinito quando sale su un mezzo pubblico – Firenze, Pisa, Genova e Bari ok.

Pagheremo il biglietto del tram e dell’autobus con il cellulare: dopo Bergamo il caso di Roma

E’ una partita da 1 milione di euro, forse di più, che l’Atac potrebbe incassare in anticipo. Una liquidità preziosa per dare sollievo alle casse dell’azienda di trasporto comunale. La partita di cui si parla riguarda il pagamento del biglietto su bus, tram e metro tramite telefonino. Una soluzione simile, ma più complessa poiché prevede l’utilizzo di carte di credito, è stata annunciata proprio in questi giorni dall’azienda trasporti di Bergamo (Atb), dopo un accordo con il Credito Bergamasco. A Roma invece il sistema, su cui si sta discutendo da alcuni mesi ma senza significativi passi avanti, è tecnicamente semplice ed è stato già adottato in 15 città italiane, con Firenze a fare da apripista nel marzo 2012. Consiste nello scaricare il costo del ticket sul credito telefonico del passeggero. Al momento di salire sul mezzo pubblico basta inviare un messaggino ad un numero breve predefinito e aspettare la risposta immediata. Poi si può salire a bordo senza timore di passare per abusivo: in caso di controlli, basta far leggere il messaggino al personale ed è tutto a posto.

Bus e metro.Qualcosa di simile l’Atac lo sta già facendo con myCicero che consente di pagare il parcheggio tramite cellulare (7000 iscritti in un mese e mezzo). Ma già da prima dell’estate scorsa, secondo informazioni riservate, gli operatori telefonici (Telecom, Vodafone, Wind e 3) hanno avviato i colloqui con il Comune e con l’Atac, per varare il progetto. La proposta sul tavolo degli amministratori prevede l’acquisto anticipato di 1 milione di biglietti da parte dei big delle tlc che recupereranno il costo addebitando successivamente il prezzo del biglietto al cliente.

Il percorso prevede due tappe: un progetto pilota rivolto ai residenti ed esteso anche ad alcuni grandi eventi (come la canonizazione dei due Papi di aprile), partendo dai mezzi in superficie (945 milioni di passeggeri trasportati dall’Atac nel 2012) con un prezzo ridotto rispetto al biglietto integrato da 1,5 euro che oggi copre anche il passaggio in metro (279 milioni di passeggeri) o ferrovia locale (42 milioni); un successivo ampliamento a tutta la rete, con biglietto pieno, una volta adeguato il software ai tornelli (cominciando da 1-2 per fermata).

La piattaforma è pronta e nelle altre città in cui viene utilizzata tra cui Firenze, Genova, Pisa, Bari, sono stati venduti 3 milioni di biglietti elettronici e concluse le trattative nell’arco di 3-6 mesi. Non solo, gli stessi operatori si farebbero carico anche del costo della campagna pubblicitaria per l’informazione del pubblico. In cambio, incasserebbero una commissione sul servizio offerto ma il loro interesse è soprattutto di movimentare traffico guadagnando, per intenderci, sui messaggini inviati dai passeggeri, che ognuno pagherebbe in base al proprio piano telefonico. I vantaggi per l’amministrazione sembrano molteplici: ottenere liquidità, contrastare la contraffazione e, facilitando l’acquisto dei biglietti insieme all’aumento dei controlli, contribuire a ridurre la piaga degli abusivi: a Roma, secondo le ultime rilevazioni disponibili, circa un passeggero su cinque non paga.

Grande lentezza. Se questo è il percorso, cos’è allora che frena? L’Atac, a quanto sembra, preferirebbe partire da subito con un e-ticket unico bus-metro-ferrovia sul modello dell’attuale biglietto integrato cartaceo, coinvolgendo sin dall’inizio Cotral e Fs. È qui che i tempi si allungano e l’occasione dei grandi eventi di primavera per lanciare il servizio è andata perduta. «L’innovazione tecnologica è per noi molto importante – afferma tuttavia Danilo Broggi, amministratore delegato di Atac – ma il percorso per Roma è molto complesso perché gestiamo anche le metropolitane dove ci sono i tornelli. Stiamo lavorando e siamo a buon punto. Contiamo di arrivare entro l’estate alla costruzione del percorso che ci consentirà, entro l’autunno, di presentare la novità ai nostri clienti».

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