Mediaset ha chiuso il primo trimestre con una perdita di 12,5 milioni di euro, contro l’utile di 9,3 milioni registrato nello stesso periodo del 2013. I ricavi netti sono stati pari a 820,8 milioni, dagli 831,6 del primo trimestre dell’anno scorso.
Quanto al risultato operativo, è stato pari a 29,6 milioni, in calo dai 53,4 milioni dell’analogo periodo del 2013. L’indebitamento finanziario si è ridotto passando dagli 1,459 miliardi del 31 dicembre 2013 agli 1,378 miliardi del 31 marzo 2014.
Per quanto riguarda l’Italia, “l’andamento dei ricavi pubblicitari ha risentito nei primi tre mesi di un andamento del mercato pubblicitario ancora leggermente negativo – scrive la società –. La raccolta è stata di 492,5 milioni, a fronte dei 501,8 milioni del primo trimestre 2013 (-1,8%)”, anche se, rileva Mediaset, nel primo trimestre 2013 “la flessione era stata del 19,4%” rispetto al primo trimestre 2012.
Migliorano invece i ricavi pubblicitari in Spagna, a 194,6 milioni rispetto ai 191,2 del primo trimestre 2013.
Sul fronte delle previsioni, Mediaset fa saepere che “in Italia, l’andamento del mercato pubblicitario risulta altalenante anche nella parte iniziale del secondo trimestre. Il settore non sta ancora beneficiando di chiari segnali riferibili all’avvio di una fase di ripresa della domanda e dei consumi”.
“In tale contesto, la strategia commerciale della concessionaria Publitalia rimane concentrata sulla sostenibilità di lungo periodo del mercato pubblicitario, attraverso la difesa della redditività. Ed evitando di inseguire comportamenti ribassisti sui prezzi praticati da alcuni concorrenti”, aggiunge Mediaset.
In Spagna, dove invece la ripresa economica è maggiormente delineata e avviata, i ricavi pubblicitari dovrebbero mostrare una crescita moderata anche nel corso del secondo trimestre. Periodo al termine del quale Mediaset España disporrà anche dell’esclusiva delle partite della nazionale spagnola ai Mondiali di calcio.
Nei prossimi mesi, il gruppo rimarrà concentrato sullo sviluppo multipiattaforma dei propri contenuti, sull’evoluzione strategica delle attività pay, oltre che sull’efficienza operativa, sulla generazione di cassa e sulla profittabilità nel medio periodo. Facendo leva sulla riduzione strutturale dei costi di funzionamento perseguita negli ultimi due anni.