Non potrebbero essere più diversi i dati trimestrali delle banche francesi Société Générale e Crédit Agricole.
La prima ha registrato un calo del 13,3% dell’utile netto nel primo trimestre dell’anno, a causa di un deprezzamento significativo delle sue attività in Russia. Al 31 marzo l’utile netto del gruppo ammontava a 315 milioni di euro.
La Banca francese imputa questo calo alla svalutazione del rublo, al rallentamento della crescita in Russia e al premio di rischio crescente del Paese, legato alle tensioni in corso in Ucraina.
Crédit Agricole ha chiuso invece il primo trimestre con un rialzo dell’utile netto del 29,6%, a 868 milioni di euro, beneficiando del taglio dei costi e della ripresa della joint venture italiana nel credito al consumo. L’incremento dell’utile tiene conto, precisa la terza banca francese, di poste non ricorrenti e della cessione di asset in Belgio.
I costi operativi sono diminuiti dell’1,2% nel trimestre, mentre gli accantonamenti per perdite su crediti sono scesi del 20%. Sul fronte dei coefficienti patrimoniali il Tier 1 è salito al 9% a fine marzo dall’8,5% di gennaio.
Tra i fattori che hanno sostenuto il risultato di periodo l’istituto cita anche i buoni risultati della joint venture con il Banco Popolare Agos Ducato dopo la ristrutturazione e l’iniezione di capitali effettuata dai due partner.
Crédit Agricole ha annunciato la finalizzazione della vendita a Société Générale della propria quota della società di brokeraggio Newedge. Ha inoltre raggiunto un accordo per la cessione della sua quota del 50% nella banca belga Crelan.