Chiamatelo pure Euro-derby. La definizione può far sorridere chi, solo pochi anni fa, ha visto Milan e Inter scontrarsi sul palcoscenico della Champions, ma i tempi sono cambiati e bisogna accontentarsi. Questa sera San Siro ospiterà una stracittadina in tono decisamente minore rispetto al passato, ma con in palio la partecipazione alla prossima Europa League.
Più per il Milan che per l’Inter: i rossoneri devono vincere e sperare in eventuali passi falsi delle avversarie (Torino, Lazio, Verona e Parma), i nerazzurri sono padroni del proprio destino e potrebbero anche accontentarsi di un pareggio. Ma il derby è sempre il derby e tutti vogliono conquistarlo. “Cercheremo di prenderci nove punti nelle partite che restano sperando siano sufficienti per arrivare in Europa – il pensiero di Seedorf. – Tutti noi vogliamo raggiungere questo obiettivo, vogliamo l’Europa League”. “Non m’interessa la classifica, penso solo alla partita per cercare di dare più imput possibili – gli ha fatto eco Mazzarri. – Abbiamo la convinzione di poter vincere”.
Che la stracittadina milanese numero 295 (la 182° in Serie A) pesi di più per il Milan è però un dato di fatto ed esula dai discorsi di classifica. A differenza di quanto accade in casa Inter, dove il regno Thohir attraversa un momento di grande stabilità che rasserena anche Mazzarri, dalle parti di Milanello c’è sempre aria di tempesta. Inutile dire che il fulcro è ancora una volta Seedorf, il cui futuro sulla panchina rossonera è sempre più in bilico. “La conferma sta nei due anni di contratto che mi restano – ha replicato l’olandese. – Nessuno mi ha detto nulla e finché non mi diranno il contrario io sarò tranquillo. Non mi danno fastidio le critiche ma solo la poca obiettività: i numeri dicono che la squadra ha fatto bene e questo va riconosciuto”.
Già, ma gli screzi con Galliani (e con buona parte della rosa) sono all’ordine del giorno. L’ultimo riguarda la formazione anti Inter, che l’ad vorrebbe con Pazzini e Balotelli assieme dal primo minuto. “Io faccio l’allenatore, non l’amministratore delegato – la risposta poco diplomatica di Seedorf. – Per cui ho totale autonomia e idee chiare”. Se sia pretattica o reale convinzione nelle proprie scelte lo sapremo solo stasera, ma la sensazione è che l’olandese andrà avanti per la sua strada. Spazio dunque al solito 4-2-3-1 con Abbiati in porta, De Sciglio, Bonera, Mexes e Constant in difesa, De Jong e Montolivo a centrocampo, Honda, Kakà e Taarabt sulla trequarti, Balotelli unica punta. Clima, come detto in precedenza, decisamente più sereno dalle parti di Appiano Gentile, dove ieri si è rivisto anche Massimo Moratti. “La sua presenza fa sempre bene alla squadra – ha ammesso Mazzarri. – I ragazzi vedono una società unita e questa è sempre una cosa positiva. Ho grande rispetto del Milan, ma non paura. Staremo attenti a tutto e cercheremo di fare le cose per il meglio”. Juan Jesus a parte, il tecnico toscano potrà contare su quasi tutti gli elementi della rosa, compresi Jonathan e Alvarez, recuperati e disponibili.
Le scelte però vanno verso la conferma delle ultime formazioni, quelle capaci di vincere a Genova e Parma e di fermare sul pareggio il Napoli. In difesa, davanti ad Handanovic, toccherà a Campagnaro (favorito su Ranocchia), Samuel e Rolando, in mediana a Jonathan, Hernanes, Cambiasso, Kovacic e Nagatomo, in attacco a Palacio e Icardi. Non sarà un derby normale neppure per l’Inter, perché questa sera daranno l’addio alla stracittadina milanese tante bandiere nerazzurre. Da Zanetti a Samuel (vicinissimo alla Fiorentina), passando per Milito e, forse, Cambiasso, saranno tanti gli addii che verranno celebrati questa sera. Classifica e panchina da una parte, amarcord e sentimenti dall’altra: motivi per cui questo derby non lo vuole perdere proprio nessuno.