Si è concluso il Consiglio dei ministri durante il quale il Governo, come annunciato ieri dal premier Matteo Renzi, ha discusso la riforma della Pubblica amministrazione. “Siamo oggi molto lieti di poter offrire all’attenzione un ulteriore tassello della sistematica operazione di cambiamento del paese e che sta rispettando tutte le scadenze che ci siamo autoimposti per arrivare ad oggi con la proposta del governo sulla riforma della Pubblica amministrazione”. Così Renzi, che ha poi anche precisato che al termine sarà varato un disegno di legge e delega o forse, un decreto, anche se preferirebbe il ddl al decreto. Lo scopo della riforma sarà quello di “premiare la bella gente e punire i fannulloni”
La riforma della Pubblica amministrazione, che sarà discussa per una quarantina di giorni e varata secondo i piani il prossimo 13 giugno, si svilupperà su 3 assi: “capitale umano, innovazione, tagli alle strutture non necessarie” ha spiegato ancora Renzi. Il presidente del Consiglio che il coinvolgimento dei dipendenti attraverso una lettera che verrà recapitata loro via mail e a cui potranno rispondere offrendo spunti e suggerimenti. Potremmo chiamare il provvedimento spiega il premier, “sforbicia Italia per il taglio agli sprechi o open data, per l’uso di questi ultimi come strumento di trasparenza”.
Sul discusso tema dei dirigenti, Renzi ha annunciato “la possibilità di licenziamento per il dirigente che rimane privo di incarico oltre un determinato termine”. Ci sarà, spiega il premier, anche “l’introduzione del ruolo unico della dirigenza”.