Il Monte dei Paschi di Siena prevede di rimborsare 4 miliardi di finanziamenti alla Bce nel corso di questo mese. Lo afferma la Banca nelle risposte scritte agli azionisti predisposte per l’assemblea di bilancio in corso a Siena. A fine marzo l’istituto aveva un indebitamento di gruppo nei confronti della Bce per 28 miliardi. Debito formatosi con le due Ltro triennali dell’Eurotower. “Nel corso del 2014 è previsto un graduale rimborso dell’esposizione che a fine aprile sarà portata a 24 miliardi”, si legge nel documento.
L’amministratore delegato Fabrizio Viola, nel suo intervento all’assemblea ordinaria, chiamata ad approvare il bilancio, ha detto che i problemi di Mps sono due: patrimonializzazione e liquidità. Quest’ultima – secondo l’ad – è molo migliorata, anche se bisogna creare le condizioni perché si possano ripagare i prestiti triennali della Bce.
Quanto al patrimonio, il gap è stato colmato temporaneamente con 4 miliardi di prestiti di stato (i Monti Bond) e l’aumento di capitale da 5 miliardi, che sarà approvato il prossimo 21 maggio e dovrebbe consentire di ripagare circa 3 miliardi di aiuti pubblici.
Secondo la relazione del Cda presentata in assemblea, l’operazione di ricapitalizzazione potrebbe essere completata entro luglio, mentre il costo del rimborso dei presiti statali potrebbe costare un 3% in più. Viola ha poi ricordato che il piano industriale 2013-2017 prevede un ritorno ad una “significativa redditività” ed un rendimento sul capitale tangibile (Rote) pari al 9%.
A proposito di alcuni crediti in sofferenza, il numero uno del Monte ha citato i casi di Sorgenia, la società del Gruppo Cir in crisi, verso la quale Mps ha un’esposizione di 600 milioni, ed il caso del Pastificio Amato, sul quale pende un procedimento penale, che potrebbe vedere la Banca senese costituirsi come parte civile.
Intanto, il leader del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, è intervenuto all’assemblea in qualità di piccolo azionista e ha attaccato il Pd, definito “peste rossa” in quanto colpevole di avere “il controllo” della Banca e di aver provocato con il tracollo rispetto alla quotazione del 1999 “la più grande distruzione di valore nella storia del Paese”.
Grillo ha letto parte di una sentenza del Tribunale di Siena che ha archiviato la posizione della Banca per l’operazione Antonveneta, imputabile solo agli ex vertici dell’istituto. Nella sentenza i magistrati scrivono che c’era un interesse estraneo a quello della Banca negli atti di Mussari e Vigni, i quali decisero l’acquisizione dell’Antonventa.
Grillo ha quindi invitato i soci di Mps a bocciare il bilancio 2013 e il presidente Alessandro Profumo a fare causa al Santander per il comportamento del presidente dell’istituto iberico, Botin, nell’operazione di vendita di Antonveneta a Mps.
All’inizio del pomeriggio il titolo in Borsa di Mps guadagna l’1,37%, a 0,2511 euro.