Stress test, istruzioni per l’uso. Sono arrivate dall’A
utorità bancaria europea (Eba) le
metodologie, i criteri e gli scenari macroeconomici di riferimento per gli stress test europei 2014, che l’Eba condurrà con la Banca centrale europea e i supervisori nazionali (i risultati verranno pubblicati ad ottobre) e che coinvolgeranno le
124 principali banche del vecchio continente tra cui 15 italiane.
Guardando appunto all’Italia l’Eba ipotizza una contrazione dei prezzi a Piazza Affari superiore a quella della zona euro e dell’Unione europea, con un calo del 20,3% nel 2014, del 17,7% nel 2015 e del 20,4% l’anno successivo. Sul fronte immobiliare l’Italia mostrerebbe tuttavia dei risultati migliori rispetto all’eurozona, registrando una flessione del 3,3% quest’anno e del 5,2% nel biennio successivo. Di contro la zona euro mostrerebbe un calo del 6,9% nel 2014 e dell’11% sia nel 2015 sia nel 2016.
Brutte notizie invece sul fronte spread: l’incertezza sulla politica monetaria degli Usa porterebbe lo spread Btp-Bund a risalire di quasi 100 punti intorno a quota 250 punti base, mentre il rendimento dei Btp tornerebbe ad accelerare al 5,9% nel 2014 rispetto al 3,9% dello scenario base, al 5,6% nel 2015 rispetto al 4,1% e al 5,8% nel 2016 (dal 4,3%). Per la zona euro il rendimento dovrebbe attestarsi nel triennio 2014/2016 tra il 4,2%-4,3%.
Le banche italiane esaminate saranno in totale 15: Banca Carige, Monte dei Paschi di Siena, Piccolo Credito Valtellinese, Popolare dell’Emilia Romagna, Popolare di Milano, Popolare di Sondrio, Popolare di Vicenza, Banco Popolare, Credito Emiliano, Iccrea Holding, Intesa Sanpaolo, Mediobanca – Banca di Credito finanziario, UniCredit, Ubi, e infine Veneto Banca.