Mentre divampa la polemica intorno alla Partita del Cuore (alla quale alla fine Renzi non parteciperà) e nel frattempo si decide la sorte dei 2.500 operai dell’altoforno di Piombino, oggi il Governo è atteso dal voto di fiducia della Camera sul Dl Lavoro: la chiama dei deputati è prevista dopo le 15, mentre in caso di esito positivo l’approvazione definitiva è in programma domani a mezzogiorno.
“Sui dettagli discutiamo, ma alla fine si chiuda l’accordo perchè non è accettabile non affrontare il dramma della disoccupazione”, ha detto ieri sera Matteo Renzi al Tg1. La tensione all’interno della maggioranza c’è e i nodi sembrano solo rinviati: il provvedimento a Montecitorio si presenta blindato per favorire il primo passaggio parlamentare in aula, ma le questioni poste dall’Ncd saranno riproposte al Senato.
Lo stesso ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ammette che a palazzo Madama “si continuerà a discutere” e dice ai cronisti che i problemi con gli alfaniani “non sono ancora risolti”. Anche se da parte sua lo stesso Angelino Alfano ha diffidati i suoi dal far cadere il Governo, la capogruppo alla Camera del Nuoco Centrodestra, Nunzia De Girolamo, ha ribadiuto che voterà sì la fiducia al governo, ma si prepara a dare “battaglia”.