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Municipalizzate, Renzi dà battaglia: vendere quelle in rosso da due anni

Secondo quanto risulta a Il Foglio, il piano del Governo prevede di agire su due fronti: da un lato l’aggregazione delle municipalizzate inefficienti, dall’altra la privatizzazione automatica di quelle con bilanci in rosso per due anni di fila, ad oggi poco più di 500 in tutta Italia – Nel mirino soprattutto il trasporto pubblico locale – Domani il Cdm

Municipalizzate, Renzi dà battaglia: vendere quelle in rosso da due anni

Sta per iniziare la battaglia del governo Renzi contro le municipalizzate. Domani in Consiglio dei ministri arriverà la bozza della riforma della Pubblica amministrazione e, secondo quanto scrive oggi Il Foglio, nel mirino dell’Esecutivo finiranno tutte le città in cui “le municipalizzate si sono trasformate in un ingestibile carrozzone che grava per 22 miliardi di euro l’anno sulle casse degli enti locali, che conta sulla cifra monstre di 7.712 unità, che produce inefficienze nel 63,9% dei casi (dati Confindustria) e che rende difficile l’ordinaria amministrazioni dei piccoli e grandi comuni” come Genova, Napoli e Roma. 

Il provvedimento – stando alle fonti di Palazzo Chigi citate dal quotidiano – conterrà un capitolo intitolato “Disciplina vincolistica sulle società partecipate delle pubbliche amministrazioni locali e miglioramento della governance”. 

In sostanza, spiega ancora il giornale diretto da Giuliano Ferrara, il piano sarebbe di agire su due fronti: da un lato l’aggregazione delle municipalizzate inefficienti (sul modello delle strategie portate avanti in questo campo sia in Francia sia in Germania); dall’altra la privatizzazione automatica delle municipalizzate con bilanci in rosso per due anni di fila, ad oggi poco più di 500 in tutta Italia (i Comuni saranno obbligati a vendere le proprie quote nel caso in cui detengano una partecipazione di minoranza, e a mettere in liquidazione la società quando abbiano in portafoglio una quota superiore al 50%).

Il mirino di Renzi punta in particolare sul settore del trasporto pubblico locale (solo l’Atac di Roma ha un debito pari all’intero buco di bilancio della Capitale, circa 500 milioni di euro). Il Premier vuole anche vietare nuovi interventi dello Stato per ripianare buchi creati dagli enti locali. Anche a costo di costringere i comuni ad aumentare il prezzo dei biglietti.

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