L’algo trading di Wall Street finisce nel mirino dell’Fbi. La polizia federale americana ha aperto un’indagine sugli scambi ad alta velocità: il sospetto è che le società armate di super-computer e algoritmi di ultima generazione stiano commettendo insider trading, reato che consiste nel trarre vantaggi sul mercato da informazioni riservate o comunque fuori dalla portata degli altri investitori.
Secondo il Wall Street Journal, l’inchiesta è iniziata ormai da un anno, ma è ancora ai primi passi, data la complessità delle operazioni allo studio. Tra le pratiche sotto accusa per potenziale abuso di mercato c’è la creazione di ondate di ordini subito cancellate e volte esclusivamente a creare una falsa impressione d’interesse su vari titoli. Le autorità statunitensi sospettano inoltre che il trading ad alta frequenza venga utilizzato per operazioni condotte sulla base d’informazioni ottenute in modo illegale.
L’inchiesta dell’Fbi – che collabora con la Securities and Exchange Commission, la Consob americana – è solo l’ultima di una lunga lista. Il settore degli scambi ad alta velocità è già sotto la lente del Procuratore generale dello stato di New York, Eric Schneiderman, e della Commodity Futures Trading Commission, che sta esaminando i legami fra le società di trading ad alta velocità e le Borse.
L’algo trading è una pratica assai controversa che consente ai computer di condurre transazioni finanziarie in pochi decimi di secondo. Il dibattito su queste operazioni, che alla Borsa di New York rappresentano fino al 70% delle transazioni, è stato alimentato anche dalla pubblicazione di un libro, “Flash Boys: a Wall Street Revolt”, nel quale l’autore Michael Lewis sostiene che il listino americano venga danneggiato dai trader che utilizzano tecnologie sofisticate a danno degli investitori che non possono permettersele.