Malgrado il referendum in Crimea, le Borse europee hanno iniziato la settimana in rialzo. A Milano, grazie alle banche, il rialzo sfiora in punto percentuale: l’indice Ftse Mib sale a quota 20.547, Londra +0,46%, Parigi e Francoforte +0,66%, Madrid +1,01%.
Lo spread tra Btp e Bund è stabile a 186 punti, gli stessi livelli della chiusura di venerdì, con un rendimento al 3,4% sui titoli di Stato italiani a 10 anni.
Anche la Borsa russa è in rialzo: l’indice Micex guadagna il 2,2%, riducendo l’importante perdita accumulata da inizio anno (-25% in euro). Il mercato ha reagito ai timori per un nuovo muro finanziario tra la Russia e l’Unione Europea. A Francoforte avanza Rwe, dopo aver annunciato la vendita della controllata petrolifera Dea ad un gruppo d’investitori guidati dal magnate russo Mikhail Fridman per 5,1 miliardi di euro (pari a 7,10 miliardi di dollari).
Ma il segnale più rilevante viene da Milano, dove Pirelli si muove in controtendenza (-2,49%). Unicredit, Intesa Sanpaolo, Clessidra e Nuove Partecipazioni hanno raggiunto un accordo di massima con la russa Rosneft per il suo ingresso nel capitale di Pirelli. L’intesa valorizza Pirelli 12 euro per azione. Rosfnet diventa il primo azionista di Pirelli con il 50% del veicolo (ovvero circa il 13,1% di Pirelli). A vendere sono Clessidra e, in parte, Unicredit e Intesa. Il calo in Borsa dipende dal calo dell’appeal speculato per nuovi assetti alla Bicocca.
Non si registrano tensioni particolari sul fronte dei beni rifugio o delle materie prime. Il prezzo del petrolio Brent segna un calo dello 0,4% a 108 dollari al barile, Wti a 98,8 dollari. Anche l’oro, tradizionale bene rifugio nei momenti di grande incertezza, non sale: la quotazione è 1.383 dollari l’oncia, invariata rispetto a venerdì. Il cambio euro/dollaro è stabile a 1,390.
Avanza Telecom Italia (+3%). Nel week end Vodafone ha concluso in Spagna l’acquisto di Ono per 7,2 miliardi. Sembra vicina una nuova ondata di M&A in Europa.
A Piazza Affari svetta anche Unicredit (+ 1,79%) dopo le indiscrezioni del Financial Times sulla prossima quotazione (o vendita) della controllata Pioneer, società di risparmio gestito, per un valore tra i 2 e 3 miliardi. Bene anche le altre banche con l’eccezione di Intesa (-0,06%) e Banco Popolare (-0,81%). MontePaschi+1,55%, Popolare Milano +1,64%.
Tra le assicurazioni sale UnipolSai (+2,04%) dopo l’accordo con Allianz sui premi di Milano Assicurazioni. Generali +0,88%.
Frizzante Enel (+2,52%) che conquista la palma di miglior blue chip dell’indice Eurostoxx 50 da inizio 2014. Poco mossa Eni (+0,64%) in attesa del Cda su bilancio consolidato, progetto di bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2013 e proposta sul dividendo 2013.
Saipem (-0,41%) si è assicurata con Gazprom accordi per due miliardi di euro che prevedono la costruzione del primo tratto del gasdotto sottomarino South Stream.
Fra gli altri industriali, Fiat +1,3%, Finmeccanica +2,2% (dopo le indiscrezioni su un piano di taglio dei costi) e StM+2,4%.
I conti spingono A2A (+2,65%), che ha chiuso il 2013 con un utile netto contabile di 62 milioni, dopo svalutazioni di asset termoelettrici per 267 milioni, da un utile di 260 milioni nel 2012. Il Cda proporrà una cedola a 0,033euro, da 0,026 euro l’anno precedente.
Balzo di Rcs (+7,74%) sulla spinta da una promozione a “buy” da parte di Equita.