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Renzi shock: 1.000 € di tasse all’anno in meno dal primo maggio a chi non guadagna più di 1.500 euro

Il Governo Renzi riduce le tasse dal primo maggio: la misura riguarda chi guadagna meno di 1.500 euro netti al mese – Ridotta del 10% anche l’Irap ma sale al 26% il prelievo sulle rendite finanziarie – Da luglio sblocco di 68 miliardi di debiti della Pubblica amministrazione verso le imprese – Approvati anche i piani per scuola, casa e lavoro.

Renzi shock: 1.000 € di tasse all’anno in meno dal primo maggio a chi non guadagna più di 1.500 euro

Mille euro l’anno per chi guadagna meno di 1.500 euro netti al mese, ovvero tra 25 e 30 mila euro lordi annui. La novità entrerà in vigore il primo maggio attraverso un taglio dell’Irpef ed è stata annunciata oggi dal premier Matteo Renzi al termine del Consiglio dei ministri di questo pomeriggio, durante il quale sono stati approvati anche il Piano casa e nuove misure per la scuola e il lavoro.

Lo sgravio, che sarà contenuto in un decreto che l’Esecutivo emanerà entro il 30 aprile, aiuterà “non solo le fasce di popolazione più svantaggiate – ha sottolineato il capo del Governo –, ma anche parte del ceto medio. Queste risorse aiuteranno ad arrivare con più tranquillità alla fine del mese. Parliamo di una platea di 10 milioni di italiani che riceveranno complessivamente 10 miliardi di euro l’anno. Circa 80 euro al mese. E’ un’operazione storica. La copertura è totalmente certa grazie ai risparmi di spesa, al maggior gettito Iva legato al pagamento dei debiti della Pa e al margine di flessibilità di cui godiamo sul deficit. Senza aumentare le tasse”.

Diverso il discorso per l’Irap: “Dal primo maggio la abbasseremo del 10% e in questo caso l’operazione sarà finanziata con l’aumento della tassazione su altre realtà – ha continuato il Premier -. Non si toccano i Bot, ma la tassazione sulle transazioni finanziarie, che passerà dal 20 al 26%. L’intervento sull’Irap non rientra quindi nei 10 miliardi per ridurre il cuneo fiscale, si ottiene con una rimodulazione fiscale”.

Quanto allo sblocco dei pagamenti dei debiti della Pa, “al ddl approvato dal Cdm seguirà un decreto legge – ha detto ancora Renzi –. Parliamo di 68 miliardi perché usiamo le stime della Banca d’Italia, ma al Tesoro non sono così convinti che siano 68”.

Sul capitolo lavoro, Renzi ha spiegato che la riforma Fornero sarà leggermente modificata: il contratto a termine potrà valere al massimo tre anni e sarà applicabile senza causale con un limite del 20% sul totale dei lavoratori. Sarà semplificato anche l’apprendistato.

Il Premier ha poi annunciato l’arrivo di tre miliardi e mezzo di euro per la scuola e di un miliardo e mezzo per intervenire sul dissesto idrogeologico del Paese. Aumenterà inoltre di 500 milioni il fondo di garanzia per l’accesso al credito delle imprese, in modo da alleviare il credit crunch. Dal primo giugno sarà creato un fondo di 500 milioni di euro per le imprese sociali, inoltre saranno stanziati 600 milioni di euro per aumentare il credito d’imposta per i ricercatori. Il Cdm di oggi ha poi nominato alla guida dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone, magistrato anticamorra. A breve, infine, inizierà la vendita all’asta di 100 auto blu, che avverrà online.

Sul fronte della politica, “il primo passaggio è semplice – ha proseguito Renzi –, si tratta della legge elettorale approvata questa mattina alla Camera. Ci sono molti limiti, ma è comunque una rivoluzione impressionante per l’Italia, perché grazie al ballottaggio non ci saranno più larghe intese. Secondo punto politico: riforma costituzionale del Senato. Il ddl è stato disposto e ora lo consegniamo formalmente a tutti i leader politici di maggioranza e opposizione. E’ un testo che noi non formalizziamo per il momento: diamo 15 giorni a tutti per darci suggerimenti e poi lo porteremo in Parlamento. Un altro punto è la riforma del Titolo V della Costituzione: interverremo per ridurre i costi della politica e semplificare l’amministrazione del Paese, con il superamento delle Province e l’abolizione del Cnel”.  

Per quanto riguarda l’attività dell’Esecutivo in primavera, “confermiamo che nei prossimi 100 giorni lavoreremo duramente su diversi fronti – ha ribadito Renzi –. Ad aprile faremo la riforma della Pubblica amministrazione, a maggio la riforma del fisco, a giugno quella della giustizia”. 

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