Questa mattina, prima del referendum di domenica, il Parlamento della Crimea ha dichiarato l’indipendenza dall’Ucraina con 78 voti a favore su 81. La situazione resta tesa.
Le autorità della russofona Crimea intendono nazionalizzare le navi della flotta ucraina dislocata a Sebastopoli. «La flotta ucraina a Sebastopoli sarà interamente nazionalizzata. Non intendiamo lasciar uscire le navi ucraine da Sebastopoli», ha annunciato il premier locale Serghiei Aksionov, non riconosciuto e ricercato da Kiev. «Abbiamo precluso l’uscita – ha aggiunto – anche alla flotta civile Cernomor Neftegas», che comprende navi cisterna e per l’esplorazione marittima dei giacimenti di gas e petrolio nel Mar Nero. Lo riferisce Itar-Tass.
Intanto, dopo la fuga da Kiev di due settimane fa, torna a parlare il presidente deposto Viktor Yanukovich. Ha ribadito di essere ancore «il legittimo presidente dell’Ucraina e il capo delle Forze Armate» e si è detto certo che i soldati «non obbediranno a ordini criminali». Yanukovich ha inoltre aggiunto che le elezioni presidenziali ucraine previste per il 25 maggio sono «assolutamente illegittime e illegali».