Aaa, mani forti cercasi. Dalle prime indagini della Consob emerge che il boom del titolo Monte Paschi, che ha chiuso ieri a 0,22 euro, con una crescita del 19,24% sulla precedente chiusura e dopo essere stata sospesa in giornata per due volte al rialzo, è legato ad acquisti di una o poche mani forti in grado di scatenare un movimento così robusto. Esplosivi i volumi: sono passate di mano 1,45 miliardi di azioni, pari a circa l’11% del capitale sociale.
La cavalcata del titolo suscita perciò più di un interrogativo. A che punto è la ricerca da parte della Fondazione del compratore di una quota del 20% della terza banca italiana? E’ in uscita qualche socio privato? Gli acquisti traggono origine da una scommessa o da un’informazione più o meno precisa?
L’appuntamento alla prossima puntata del giallo di Siena appare sempre più ingarbugliato. La Fondazione sembra decisa ad avviare azioni penali contro l’ex vertice e 11 banche per iniziative legate alla passata gestione. Un ostacolo in più per la formazione del consorzio di garanzia per l’aumento che Fabrizio Viola conta (o contava) di annunciare la prossima settimana.
La Fondazione Mps in un comunicato diffuso a metà mattinata ha dichiarato di non avere eseguito “nella giornata del 5 marzo 2014, alcuna transazione sul mercato telematico azionario” e di non avere stipulato “alcun contratto di compravendita inerente la partecipazione in Banca Monte dei Paschi di Siena”.
Nel comunicato la Fondazione precisa subito che si è attivata “su richiesta della Consob”, per smentire quanto riportato dalla stampa. “La partecipazione della Fondazione Mps in Bmps è, alla data del 5 marzo 2014, pari quindi a n. 3.677.315.802 azioni ordinarie, corrispondenti al 31,48% del capitale sociale della banca”, conclude la nota.
Intanto il titolo Mps continua il suo exploit a Piazza Affari: anche oggi, in apertura di seduta, guadagna già il 10% a 0,2433 euro.