Banca Ifis sale del 2,5% dopo la diffusione dei conti per l’esercizio 2013. L’utile è risultato in crescita dell’8,5% a 84,8 milioni di euro grazie all’incremento del margine di intermediazione del 7,9% a 264,2 milioni di euro e del risultato della gestione finanziaria del 14,9% a 219,6 milioni di euro. Il cost/income si è attestato al 28,9% (27,8% nel 2012). Il rapporto sofferenze nette sugli impieghi del settore Crediti Commerciali è sceso dal 4,3% del dicembre 2012 al 2,6%, livello che l’ad Giovanni Bossi, nella presentazione alla stampa dei dati, ha giudicato “quasi normale. C’è stato – ha detto — un miglioramento della qualità del credito che non ci aspettavamo così forte”. Senza gli effetti introdotti dalla legge di stabilità, l’utile si sarebbe attestato a 92,7 milioni, +18,5%. Il patrimonio è in aumento del 23,1% a 380 milioni di euro dai 309 di fine 2012. La raccolta sale a 10,8 miliardi (+41,3%).
Il Roe si è attestato al 24,8% e sul fronte degli indici patrimoniali il Solvency Ratio ha raggiunto il 13,5% e il Core Tier 1 il 13,7%. Bossi ha precisato quindi che la banca non ha bisogno di aumenti di capitale anche in una logica di Basile 3. Dividendo a 0,57 euro per azione. Un buon contributo ai conti è arrivato anche dai rendimenti dei titoli di Stato con Banca Ifis che, in proporzione alle sue dimensioni, è la banca che ha più titoli in portafoglio. La banca per il momento ritiene comunque di non procedere più con acquisti di titoli di Stato, il cui contributo ai conti, in assenza di ulteriori acquisti, si farà sentire, in riduzione, fino al 2016.
Nel dettaglio, il margine di intermediazione della Banca è così composto: settore Crediti Commerciali 49,1% (46,7% al 31 dicembre 2012), settore Drl 9,2% (7,6% al 31 dicembre2012), Crediti Fiscali 3,5% (1,5% al 31 dicembre 2012), Governance e Servizi 38,2% (44,2% al 31 dicembre 2012, su cui però hanno inciso 6,1 milioni di utili realizzati da cessione di attività finanziarie ). In particolare, è cresciuto molto il settore Drl (Distressed retail loans, che riguardano il credito al consumo), +31,2% a 24,4 milioni di euro, settore dove il gruppo punta nei prossimi anni a crescere ancora.
Per quanto riguarda il quarto trimestre, il margine di intermediazione si attesta a 70,1 milioni di euro, da 77,3 milioni di euro nel corrispondente periodo dell’anno precedente che include i 6,1 milioni di utili realizzati da cessione di attività finanziarie.