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Brasile, da promessa a gigante mondiale

Il Paese sudamericano è ad oggi la sesta economia mondiale e si prepara a svolgere un ruolo sempre più importante nei mercati internazionali, soprattutto se sviluppasse il suo mercato interno da 200 milioni di persone. Il nostro Paese dovrà essere in grado di sfruttare le buone relazioni commerciali già esistenti per trarre vantaggio da questa crescita

Brasile, da promessa a gigante mondiale

Il Brasile nell’ultimo decennio si è trasformato da gigante demografico con ottime prospettive di crescita a vera e propria potenza mondiale, almeno in riferimento ai dati assoluti del Prodotto Interno Lordo.

Il paese sudamericano, infatti, è la sesta economia mondiale con un PIL pari a oltre USD 2.200 miliardi con tassi di crescita costantemente molto elevati, ad esclusione degli ultimi tre anni in cui l’incremento si è stabilizzato intorno al 2% annuo in media. Questa crescita è stata supportata negli anni da una parte dai buoni fondamentali macroeconomici (avanzo della bilancia primaria e livello di riserve elevato, su tutti) e dall’altra dalla ricchezza di risorse naturali e da un’industria manifatturiera sempre più orientata all’eccellenza trainata principalmente dall’ automotive, dall’agrobusiness e dalle telecomunicazioni.

Il 2014 sarà un anno di notevole importante ed allo stesso tempo difficile per il Brasile, che come noto ospiterà i Mondiali di Calcio, primo di due eventi sportivi di rilevanza mondiale con i Giochi Olimpici che seguiranno a stretto giro nel 2016; ma che sarà anche chiamato a rinnovare la propria leadership politica con le elezioni in autunno. Se da un lato verranno attirati notevoli investimenti legati a due dei più importanti eventi sportivi a livello mondiale, dall’altro l’incertezza sul futuro del Governo potrebbe portare ad un attesa da parte di alcuni player mondiali.

Il Governo, guidato da Dilma Rousseff, per far fronte al principale problema sistemico del Paese (la carenza di infrastrutture) e per avere un’importante carta da giocarsi in vista delle elezioni, è pronto a lanciare un piano da USD 190 miliardi per dotarsi finalmente di una rete di trasporti adatta ad un Paese dell’importanza economica del Brasile, con il finanziamento della costruzione di strade, porti, ferrovie ed aeroporti.

I forti investimenti pubblici, sono accompagnati da una politica monetaria abbastanza rigida volta a controllare il tasso di inflazione. Nel gennaio scorso, infatti, la Banca Centrale Brasiliana ha aumentato il tasso ufficiale di sconto al 10,5% per riuscire a far rimanere l’inflazione al di sotto del limite prefissato del 6% . L’afflusso di capitale straniero, ha portato a fibrillazioni sul fronte del cambio. Il Real infatti sta subendo un deprezzamento nel mercato che sarebbe ancora più forte se non ci fosse un intervento sistematico da parte della Banca Centrale per attenuare le oscillazioni dello stesso, attingendo alle ingenti riserve valutarie in suo possesso.

Nonostante siano evidenti le potenzialità e le opportunità per il Brasile, non mancano i lati negativi ed i rischi legati soprattutto a situazioni incancrenite e quasi organiche della società brasiliana. Il grande livello di inefficienza della spesa pubblica, dovuto principalmente alla mancanza di infrastrutture ed agli alti costi di produzione, ma anche al notevole livello di corruzione. L’ineguaglianza nella distribuzione del reddito che per un Paese di quasi 200 milioni di persone, assume un’importanza notevole; la carenza di manodopera qualificata principalmente dovuta ad un inadeguato sistema educativo. Ed infine il peso della burocrazia e delle procedure amministrative che fanno del Brasile il 116esimo Paese al Mondo nella classifica del Doing Business stilata annualmente dalla World Bank.

Queste, in sintesi, sono le principali sfide che attendono il gigante latinoamericano e sulle quali si giocherà gran parte della prossima sfida elettorale.

I rapporti commerciali ed istituzionali fra Italia e Brasile attraversano un periodo particolarmente positivo segnato dall’aumento dell’interscambio fra i due paesi e dagli incontri di cooperazione che si sono svolti negli ultimi mesi.

Nell’autunno dello scorso anno, infatti, si sono svolti diversi incontri in occasione del V Consiglio di Cooperazione e della VI Conferenza Italia-America Latina. Questi contatti sono stati seguiti dalla recente missione (3-6 Febbraio) nel Paese latinoamericano del sottosegretario di stato Mario Giro che aveva l’obiettivo di rafforzare la collaborazione fra imprese dei due Paesi nel settore delle tecnologie di informazione.   

Dal punto di vista più strettamente commerciale, i dati confermano come l’Italia sia un partner di grande importanza per il Brasile situandosi all’ottavo posto come Paese partner in importazioni con una quota di mercato del 2,8%. Inoltre, per quanto riguarda processi di internazionalizzazione più complessi ancora una volta, i numeri dimostrano come il Brasile sia uno dei mercati di sbocco che guadagna sempre più centralità nelle strategie delle imprese italiane. Il livello di Investimenti Diretti Esteri italiani nel Paese sfiora, secondo le ultime stime i 150 milioni di euro, con una presenza di oltre 840 filiali italiane.

L’impegno del Brasile nella creazione di infrastrutture in vista degli importanti eventi che si prepara ad ospitare ha fatto sì che l’investimento in macchine utensili ed altri macchinari sia aumentato notevolmente negli ultimi anni. Nell’ultimo triennio le importazioni di macchine utensili sono cresciute del 55% raggiungendo la quota di oltre EUR 1 miliardo. Ebbene, il primo fornitore, con una quota di mercato pari al 16%, è proprio l’Italia, che vede nella produzione di macchinari una delle punte di diamante del proprio export ancora competitiva nel mercato mondiale come dimostra il fatto che Giappone e Germania seguano l’Italia come fornitore del Brasile in questo settore.

Altri settori in cui la presenza italiana è rilevante, o inizia ad esserlo, sono il settore della moda e del lusso ma anche le telecomunicazioni, le energie rinnovabili,  il turismo e lo sport (nautica, motoristica).

Per ulteriori informazioni sulle condizioni di assicurabilità e sulla presenza italiana in Brasile è possibile consultare la Scheda Paese di Sace e la pagina che l’Agenzia ICE dedica al Paese.

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